L'imprenditore triestino Di Finizio si prepara a trascorrere la notte sulla cupola di San Pietro
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- Categoria: Uomini e diritti
- Pubblicato Mercoledì, 03 Ottobre 2012 10:47
- Scritto da Tiziana Melloni
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Roma - Il concessionario balneare triestino Marcello Di Finizio, già noto per i suoi atti eclatanti, salito nella serata del 2 ottobre sulla cupola di San Pietro, si prepara a trascorrere la notte su una sporgenza del monumento. Rispondendo ad un cronista, ha dichiarato che resterà sulla cupola "a oltranza. Scenderò solo se il governo si impegna a convocare subito un tavolo con i rappresentanti dei balneari e il ministro Gnudi".
I ministri Piero Gnudi e Enzo Moavero Milanesi, come riferisce una nota congiunta, si sono resi disponibili a incontrare l'imprenditore triestino "appena scenderà dalla Basilica". Gnudi precisa che "nel corso dei vari colloqui avuti nella notte con Di Finizio è stata sempre ribadita la piena disponibilità a un incontro che peraltro avrebbe potuto svolgersi alle 12.30 di oggi (3 ottobre, ndr), alla presenza di alcuni parlamentari che si occupano delle vicende relative alle concessioni balneari".
Di Finizio era riuscito ad arrivare fino all'ingresso come un normale turista e poi, raggiunta la sommità, ha esposto uno striscione contro "Monti e le tasse", dopo essere riuscito a superare tutti i controlli di filtraggio.
La Segreteria di Stato della Santa Sede ha preso contatto con le autorità italiane per trovare una soluzione. L'imprenditore, che gestiva un piccolo stabilimento balneare sulla riviera di Barcola (Trieste), ha chiesto di parlare con il premier Mario Monti.
Una piccola folla di turisti è in piazza San Pietro, mentre fotografi e cameramen sono stati allontanati oltre le transenne che dividono il territorio vaticano dalla italiana piazza Pio XII. L'imprenditore ha segnalato con una luce intermittente la sua presenza sulla piccola tettoia di un lucernaio, che ha raggiunto presumibilmente con tecnica da rocciatore assicurandosi a una fune.
Marcello Di Finizio è un piccolo imprenditore, capace ma sfortunato, concessionario demaniale marittimo del famoso ristorante-bar-stabilimento balneare triestino “La Voce della Luna”, distrutto anni fa da un incendio e da due successive mareggiate.
Di Finizio non è più in grado di ricostruire il suo locale perché, ormai privo di mezzi e con le concessioni in scadenza al 31/12/2015, non gli è possibile finanziare l’operazione ricorrendo al credito bancario.
L'imprenditore si trova da ore sul tetto della cupola di San Pietro, rischiando di cadere nel vuoto, per protestare contro il sistema di assegnazione delle concessioni demaniali su cui operano le imprese balneari in attività. Questa procedura, frutto dell'applicazione della Direttiva servizi, detta “direttiva Bolkestein”, rischia di distruggere 30 mila imprese e di penalizzare gravemente lo stesso turismo balneare italiano.