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Mare Adriatico bene comune. Le Regioni e i Paesi adriatici si confrontano su sfruttamento ed ecosistema
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- Categoria: Ecologia ed ambiente
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06 Nov 2012
- Ultima modifica il Martedì, 06 Novembre 2012 15:44
- Pubblicato Martedì, 06 Novembre 2012 15:45
- Scritto da Redazione fvgnotizie
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Venezia - No al petrolio in mare, sì allo sviluppo ecosostenibile: le Regioni dell'Adriatico lo ribadiscono a Venezia, venerdì 9 novembre, in un convegno a Palazzo Ferro-Fini. La sede del Consiglio regionale del Veneto ospita nella mattinata una Conferenza internazionale delle regioni adriatiche e ioniche, per la salvaguardia delle coste del Mediterraneo dall'estrazione di idrocarburi in mare. Presente il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini.
L'iniziativa nasce dalla collaborazione tra i Consigli regionali della Puglia e del Veneto con la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle province autonome. Anche i governi di Slovenia, Croazia, Montenegro e Albania sono stati invitati ad un confronto con il ministro per l'ambiente Corrado Clini e i Consigli regionali di Molise, Abruzzo, Marche, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia.
"L'Adriatico è un bacino pressoché chiuso e rappresenta un ecosistema delicato - osserva il presidente del Consiglio pugliese Onofrio Introna - milioni di cittadini si affacciano sulle due sponde, migliaia di aziende vivono di pesca ed altre migliaia di turismo balneare".
"Il nostro mare è un bene comune", sottolinea il presidente del Consiglio veneto Clodovaldo Ruffato, che venerdì 9 aprirà i lavori. "La conferenza internazionale di Venezia - spiega - approfondirà le problematiche della salvaguardia dei territori costieri, con l'obiettivo di attivare forme di collaborazione e di condividere criteri cui fare riferimento per le attivita' di prospezione nel sottosuolo marino e per qualsiasi sfruttamento delle acque adriatiche e joniche".
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