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Electrolux, a Mestre si ricuce il dialogo tra azienda e sindacati. Prossimo incontro il 5 maggio
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- Categoria: Economia e mercati
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28 Apr 2014
- Ultima modifica il Lunedì, 28 Aprile 2014 21:09
- Pubblicato Lunedì, 28 Aprile 2014 21:09
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Pordenone - Si è svolto a Mestre il 28 aprile un importante confronto tra la direzione della Electrolux, le segreterie nazionali di Fim Fiom, Uilm e il Coordinamento delle Rappresentanze sindacali unitarie.
Nel corso della riunione sono stati oggetto di esame i chiarimenti che erano stati richiesti dalle organizzazioni sindacali sulla produzione europea di lavabiancheria e le allocazioni produttive nella fabbrica italiana di Porcia, in quella polacca di Olawa e in quella ucraina.
Il management della Electrolux ha comunicato che per Porcia si prevede la specializzazione produttiva sulle lavatrici di gamma alta da 8-9-10 kg, le lavasciuga, le lavatrici semiprofessionali, e sul nuovo tipo di lavatrice destinato al mercato americano. È stata anche chiarita la tempistica di avvicendamento tra le produzioni attuali e quelle innovative.
Per Porcia, comunicano i sindacati "l'azienda si è detta disponibile ad approfondire in stabilimento la necessità di investimenti sul processo produttivo a monte delle linee (presse) e a ridurre gli esuberi con iniziative interne ed esterne".
È stato anche precisato che gli investimenti destinati allo stabilimento di Porcia superano nettamente quelli destinati alle altre fabbriche Electrolux in cui si producono lavatrici e che, le migliori caratteristiche tecnologiche dei nuovi prodotti, ne determinano un maggior valore medio, inoltre migliorano il rapporto tra occupati e volumi prodotti rispetto a quello attuale.
Per quanto riguarda le richieste fatte dalla Electrolux nel corso della riunione del 16 aprile riguardo ad interventi che rendano più competitive le fabbriche italiane, la risposta viene dal piano di defiscalizzazione del Governo, che "sconta" 1,20 euro all'ora lavorata, ai quali vanno aggiunti 1,80 euro dell'efficientamento (più produttività e meno pause) per evitare la delocalizzazione.
Viene proposto cioè un nuovo regime di pause, diverse cadenze produttive, la fruizione delle ferie in un lasso temporale più ampio.
Su tale proposta le segreterie nazionali di Fim, Fiom, Uilm, hanno dato prime risposte, dichiarando la disponibilità ad ulteriori avanzamenti ed approfondimento nel contesto di un accordo complessivo che metta in sicurezza concretamente tutte e quattro le fabbriche, riducendo ulteriormente l'impatto occupazionale delle scelte organizzative e produttive che l'azienda ritiene necessarie per la sostenibilità delle produzioni italiane e che pertanto considera necessario realizzare.
Tuttavia, per le Rsu locali, il sacrificio sarebbe troppo pesante.
Si torna comunque a discutere il 5 maggio tra Electrolux e sindacati, perché non c'è accordo sul piano industriale per i 4 stabilimenti italiani.
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