Far East Film Festival 2015: l' apertura il 23 aprile con il concerto evento
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- Categoria: Cinema
- Pubblicato Giovedì, 09 Aprile 2015 15:25
- Scritto da Fabiana Dallavalle
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Udine: Sabrina Baracetti e Thomas Bertacche del Centro Espressioni Cinematografiche di Udine hanno presentato ieri mattina alla stampa la diciassettesima edizione del Far East Film Festival: 70 i film in programma, provenienti da 11 diverse aree geografiche dell'Asia, tra cui 13 anteprime internazionali e 25 anteprime europee. Oltre al Sindaco di Udine, Furio Honsell, sono intervenuti gli Assessori alla Cultura della Regione Friuli Venezia Giulia e del Comune di Udine, Gianni Torrenti e Federico Pirone, e Paolo Vidali, nel doppio ruolo di Presidente della Fondazione Teatro Nuovo "Giovanni da Udine" e Direttore del Fondo per l’Audiovisivo del Friuli Venezia Giulia. Il Far East Film Festival 17 si aprirà ufficialmente il prossimo 23 aprile con il concerto-evento di Joe Hisaishi, autentico gigante della musica del nostro tempo atteso per lo
Special Gala Concert ( già tutto esaurito), progettato esclusivamente per il Far East Film Festival di Udine: Joe Hisaishi, alla sua primissima performance italiana, guiderà la RTV Slovenia Symphony Orchestra e si esibirà anche al pianoforte, sfogliando pagine in perfetto equilibrio tra cinema e produzione solista.
Uno straordinario viaggio capace di spaziare dai colori sofisticati del minimalismo a quelli densi e gioiosi, assolutamente inconfondibili, che hanno fatto di mister Hisaishi uno degli ultimi (altissimi) autori di musiche sinfoniche per il grande schermo. Un programma ricco e articolato, suddiviso in due set, che si muove tra passato e presente alternando titoli come Links, MKWAJU e Oriental Wind, amatissimi dal “popolo hisaishiano”, a temi celebri in ogni angolo del pianeta come quelli di Departures o del Castello errante di Howl.
Se ogni concerto rappresenta l’autoritratto di una star, l’autoritratto di mister Hisaishi (Nagano, 1950) è ovviamente impossibile da condensare nell’arco di una serata: non solo per l’ampiezza dei suoi orizzonti stilistici, e già basterebbe, ma anche per la generosa complessità della sua biografia. Un’invidiabile avventura dove trovano spazio applausi e riconoscimenti, fra cui ben sei Japan Academy Awards for Best Music, trionfi e sodalizi leggendari, come quello con lo Studio Ghibli celebrato dal mega live Joe Hisaishi in Budokan – 25 years with the Animations of Miyazaki Hayao. Autentico idolo in patria, il Giappone, e personaggio di culto nel resto del mondo, non è un semplice artista quanto piuttosto una somma di anime artistiche: compositore, pianista, direttore d’orchestra, regista, scrittore.
Un’icona che l’immaginario popolare lega indissolubilmente alle splendide colonne sonore scritte per i capolavori di Miyazaki Hayao (da Il mio vicino Totoro a La città incantata) e di Takeshi Kitano, così come per il meraviglioso Departures di Takita Yojiro (miglior film straniero agli Oscar 2009, distribuito in Italia dalla Tucker).
Mister Hisaishi, primo musicista asiatico ad aver diretto un’orchestra al Festival di Cannes (accompagnamento live del capolavoro comico The General – Come vinsi la guerra di Buster Keaton), riceverà sul palco del FEFF il Gelso d’Oro alla carriera.
Diciassette anni di sfide e di battaglie, con la piccola Udine sempre più cara allo show biz della grande Asia e con lo sguardo degli organizzatori sempre più impegnato a sorvegliare il perimetro qualitativo della produzione popolare, senza discriminazioni artistiche tra blockbuster polverizza-botteghino, cult movie, outsider degni di scommessa e (preziosissime) restrospettive altrimenti invisibili all’Occidente. 11 le cinematografie (Hong Kong, Giappone, Cina, Corea del Sud, Singapore, Filippine, Taiwan, Thailandia, Indonesia, Vietnam e, per la prima volta, Cambogia) della selezione 2015. Ecco, di nuovo, l’inconfondibile reazione emotiva a catena che caratterizza il Far East Film e che il regista Carlo Zorattiha splendidamente sintetizzato nel Festival trailer di quest’anno: un effetto-domino degli occhi e del cuore, un viaggio diverso per ogni singolo viaggiatore, un’avventura dentro cui immergersi e perdersi.
Il Teatro Nuovo e il Visionario diventeranno immancabilmente un altrove, e i fareasters, appunto, non devono fare altro che innescare l’emotional chain reaction: 10 giorni a disposizione, dal 23 aprile al 2 maggio, dal mattino a notte fonda, e un articolatissimo programma dove si alternano film, incontri con gli ospiti, workshop, attività (un autentico Festival nel Festival, per essere precisi: un centinaio di appuntamenti disseminati nelle piazze e nelle vie del centro).