Le centinaia di profughi giunti in FVG solo la punta dell'iceberg di un dramma globale. Fotogallery
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- Pubblicato Domenica, 10 Agosto 2014 15:10
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Pordenone - Continua senza sosta il flusso di persone in arrivo dal medio Oriente e dall’Africa in Italia: i barconi pieni fino all'orlo vengono tratti in salvo dalle navi militari italiane impegnate nell’operazione “Mare Nostrum”.
In Friuli Venezia Giulia la situazione profughi sta ponendo vari problemi. Molti di loro sono giunti nelle province di Pordenone, Udine, Gorizia e Trieste, ed al campo medico di Palmanova. In quest'ultimo presidio, predisposto dal comitato locale della Croce rossa, sono stati già accolti 176 migranti a fronte dei 120 previsti.
E in provincia di Udine, il Comune di Forni Avoltri, piccolo centro della Carnia di soli 600 abitanti, rischia il rosso in bilancio per l'accoglienza data a profughi immigrati minorenni dall'aprile di quest'anno.
Numeri che sono tuttavia solo la punta dell'iceberg: i conflitti, secondo i dati 2013 dell'agenzia dell'Onu per i rifugiati, mettono in movimento una massa di più di 50 milioni di persone, che aumenta al ritmo di 10 milioni l'anno.
Si tratta di abitanti di villaggi depredati dalle milizie, civili coinvolti loro malgrado nelle operazioni di guerra, guerriglia e terrorismo, perseguitati di minoranze nazionali, etniche o religiose, costretti a fuggire privati di ogni bene.
Un dramma che interpella i Paesi occidentali più sviluppati; l'86% dei profughi infatti trova rifugio nei Paesi in via di sviluppo, mentre solo una piccola parte delle popolazioni strappate alle loro terre giunge alle nostre porte.
Ancora più da vicino ci riguarda oggi la tragedia dei centomila componenti della minoranza cristiana, cacciati dalle città del Nord iracheno conquistate dagli islamici jihadisti.
Il card. Bagnasco, in un'intervista rilasciata nei giorni scorsi, ha sottolineato la "piena disponibilità ad accogliere quei perseguitati che eventualmente lasciassero il Paese. Le diocesi italiane sono da sempre notoriamente disponibili verso gli immigrati: lo sforzo diventerà ancora più urgente e doveroso verso i tantissimi fratelli brutalmente perseguitati a causa della loro fede".
Mentre si rinnovano gli appelli al mondo politico per intraprendere anche a livello europeo azioni diplomatiche che contribuiscano alla mediazione ed alla pace, riceviamo e pubblichiamo una fotogallery tratta da diversi canali informativi, che testimonia la situazione in Iraq.