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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Una storia di ginnastica multietnica a Udine: intervista ad Alexandra Agiurgiuculese

Una storia di ginnastica multietnica a Udine: intervista ad Alexandra Agiurgiuculese

Udine - Ruotando su se stessa con tre passi lunghissimi di un “coupé” Alexandra fende in uno slancio rapidissimo lo spazio della pedana. Poi il suo corpo esile si staglia in una figura straordinaria, forse quella che meglio di ogni altro esprime lo spirito della ginnastica ritmica: una spaccata in volo dall’ampiezza impossibile con il busto flesso all’indietro, un corpo che si raccoglie in se stesso nel momento stesso in cui libera nello spazio un’energia che sembra senza fine. Il gran jeté en tournant con flessione del busto all’indietro, specialità di una ragazzina “udinese” molto speciale.

Voglia di essere se stessa e di aprirsi alla scoperta del mondo: questa è Alexandra Agiurgiuculese, 12 anni a gennaio, campionessa italiana allieve 2012 di ginnastica ritmica e nuova promessa dello sport giovanile in un paese che trova una delle sue risorse più importanti nella sua sempre più forte identità multietnica. Identità di cui il Friuli, storico crocevia di culture, sembra essere un laboratorio d’elezione.

È un vero scampolo di mitteleuropa quello che si ritaglia nella palestra di via Lodi a Udine, dove Alexandra si allena ogni giorno:  un’allenatrice slovena, Spela Dragas, instancabile viaggiatrice fra le pedane della ritmica europea e mondiale dove opera come quotatissima giudice internazionale, e una friulana, Magda Pigano (erede, a sua volta, della tradizione triestina della ritmica inaugurata da Mara Poso e Sabrina Martellos) sono al fianco della giovane grazia ottomana, capelli neri e pelle d’ambra, arrivata neppure due anni fa in Italia dalla Romania.

Insieme, in soli ventitré mesi hanno raccolto importanti successi: nelle gare internazionali per club come il Torneo FIG MTM Lubiana (2° posto),  il Torneo Vienna Schoenbrun (1° posto) e il prestigioso Torneo FIG Challenge Lubiana (3° posto) ma soprattutto in quelle nazionali dell’anno che sta volgendo al termine, in cui la piccola romena ha ottenuto la piena cittadinanza nella ginnastica italiana vincendo il titolo di categoria e trascinando le compagne di squadra dell’Associazione Sportiva Udinese nella promozione in serie A.

Dedizione, vitalità e coraggio: questi sono gli ingredienti del successo di Alexandra, una bambina che, come molte altre, sogna di arrivare un giorno sulle pedane delle Olimpiadi. Una ginnasta dotata non solo di potenzialità fisiche straordinarie, ma anche di un carattere solare che le permette di essere fiduciosa in se stessa e negli altri. Una bambina vitale che ha saputo, fino ad ora, trasformare quelli che potevano essere i limiti alla sua felicità (un piccolo difetto della schiena, l’abbandono del suo paese, la lontananza dalla sua famiglia) in occasioni di realizzazione personale e fare della ginnastica ritmica l’espressione di un’incontenibile energia.

Una ragazzina dalla volontà di ferro ma anche buona e generosa, che ha cercato e trovato l’affetto nelle persone che la vita le ha messo accanto, come le compagne di squadra ma soprattutto l’allenatrice Spela e la sua famiglia, che la ospitano nella loro casa durante la settimana in cui si allena lontano dai genitori, operai a Cordignano in provincia di Treviso. E senza volerlo, una piccola maestra di vita non solo per molti coetanei, ma anche per molti adulti spesso bloccati dalle incertezze del futuro sempre più insinuanti in questo periodo di crisi.

Della riuscita di questa “ricetta” esistenziale e sportiva ne abbiamo parlato con Alexandra al termine della festa di Natale con cui si è chiusa venerdì scorso la prima parte dell’anno sportivo della sezione ginnastica dell’A.S.U. 1875. Per niente intimidita né dalla circostanza inusuale dell’intervista né dal suo italiano non ancora perfetto, parla come un fiume in piena che travolge con la sua allegria e sua voglia di divertirsi.

Per l’Associazione Sportiva Udinese si presenti in pedana Alexandra Agiurgiuculese!
Per la precisione mi chiamo Agiurgiuculese Alexandra Ana Maria e sono nata a Iaşi, Romania, il 15 gennaio 2001. Ho due fratelli, Sebastian Costantin di otto anni e Andrea Magdalena di dieci. Ma…sono l’unica sportiva della mia famiglia! Ai miei fratelli piace cambiare hobby…

Sembra l’inizio di un’avventura…
Sono in Italia da appena due anni. Tutto è iniziato quando mio padre decise di provare a trasferirsi in Italia e cercare un lavoro qui. Io ero molto piccola, è successo circa otto anni fa. Poi tre anni fa è venuta in Italia anche mia madre. Per un anno io e i miei fratelli abbiamo visto e parlato con i miei genitori solo in chat al computer. Loro sentivano molto la nostra mancanza, così abbiamo deciso di raggiungerli in Italia. Siamo arrivati qui due anni fa.

Alexandra, quando hai conosciuto la ginnastica ritmica?
Avevo sei anni quando un medico mi disse che dovevo assolutamente praticare uno sport per mettere a posto la mia schiena, che non era propriamente… diritta. Allora la mia mamma si recò in una società sportiva della nostra città, Iasi, si fece dare un modulo di iscrizione ai corsi. Lì c’era un elenco di tutto gli sport che si potevano praticare, compresa la ginnastica ritmica. La mamma scelse proprio il corso di ritmica, anche se non conosceva questo sport.

Ed è stata una mamma fortunata!
Sì, perchè a me è piaciuto subito molto e dopo due settimane ero già…bravissima! E sono stata inserita subito nella squadra agonistica. E anche il dottore poco tempo dopo disse che la mia schiena era già migliorata. E quindi ho continuato…quando sono arrivata in Italia ho avuto la possibilità di continuare con la ritmica a Sacile, dove vivevano allora i miei genitori. Poi, per caso, presi parte a uno stage di qualche giorno a Udine. Qui ho conosciuto Spela e Magda, che sono adesso le mie allenatrici. Mi notarono subito, e mi dissero che a Udine potevo trovare le condizioni per allenarmi ad alto livello.
 
Oggi vedi delle differenze fra come ti allenavi in Romania e il lavoro che fai in Italia?
Sì, ma non è come pensa la gente, che crede che in Italia si lavori a ritmi più blandi. Le mie allenatrici in Romania non erano affatto più esigenti. Qui in Italia oltre all’aspetto tecnico c’è più attenzione per la cura dell’espressività e degli elementi artistici della ginnastica.

Ma la ritmica in Romania è più seguita che in Italia?
Non direi. Posso dire invece che nel club dove mi alleno adesso sono più in compagnia, la mia squadra infatti è numerosa. In Romania avevo meno compagne di squadra…

Cosa ti piace di questo sport?
Mi piace che si fa con la musica che ti permette di esprimere qualsiasi sentimento, anzi: qualsiasi desiderio. Poi mi piace molto il lavoro con gli attrezzi, specialmente con il nastro che permette con la sua lunghezza di creare molti disegni e di esprimere il carattere della musica. Mi piace anche il fatto che è un attrezzo difficile, perché a me piace realizzare cose difficili. E se non mi riescono subito, io provo e riprovo. Lo notano anche i miei amici, me lo dicono sempre. Io sono una che non molla mai. E alla fine… ci arrivo!

Quindi della ginnastica ti piace più l’aspetto musicale e artistico rispetto a quello che riguarda la scioltezza articolare. La gente associa spesso le ginnaste di ritmica alle contorsioniste…
La scioltezza articolare è la prima cosa che vedi di una ginnasta. È una bella cosa, ma il lavoro con la musica mi attrae di più.

Ascolti la musica anche quando non ti alleni?
Sì, ascolto qualsiasi genere di musica. Mi piace anche ascoltare quella che mi propongono le mie amiche. È un bel modo per stare insieme.

E Udine? È una bella città per fare ginnastica?
Sì, a Udine la ritmica è molto seguita, lo si vede anche quando la mia società organizza gare o manifestazioni: c’è sempre molta gente, è davvero bello.

Descrivi la giornata di Alexandra Agiurgiuculese quando non è in gara.
Da lunedì a sabato sveglia alle 7.15, a scuola dalle 8 alle 13, poi a casa per un boccone. Il pomeriggio allenamento dalle 14.30 alle 20-20.30. Mi alleno qualche ora in più delle mie compagne perché il prossimo anno dovrò affrontare gare molto importanti, come un nuovo campionato italiano di categoria.

È una vita molto impegnativa. Ti stanca?
Beh, alla sera vado a letto proprio volentieri. Talvolta mi sento stanca anche a scuola, e mi fa un po’ di invidia vedere che i miei compagni lo sono di meno.

Vorresti fare bene tutto…
Sì. Ma in palestra sto bene, ho sempre molte energie.

E a scuola? Qual è la tua materia preferita?
La geografia! Io sono così curiosa… mi piace conoscere sui libri gli spettacoli della natura e i paesi che non ho ancora visto… ma che magari visiterò viaggiando con la ginnastica!

Come passi il tuo tempo libero con gli amici?
Sempre in movimento! Con i ragazzi mi piace giocare a calcio… (ride) e con le ragazze a pallavolo. Qualche volta si sta a giocare al computer o con il cellulare… come fanno tutti.

Ma gran parte della giornata la passi con Spela, la tua allenatrice. Prima in palestra, poi a casa. Com’è vivere tanto tempo con una famiglia che non è la tua?
Voglio bene ai miei genitori, li sento vicini perché sono sempre stati dalla mia parte nelle scelte sulla ginnastica. Ma a casa di Spela sto bene, i suoi figli Marko e Tara sono miei amici, mi diverto a giocare con loro! Dopo il pranzo prima di andare ad allenamento giochiamo … a tennis! (ride ancora).

Mai stanca, eh? Ti riposerai almeno durante le vacanze di Natale?
Poco. Passerò il Natale con i miei genitori, subito dopo tornerò a Udine perché in gennaio ci sono le prime gare regionali. Ma sono contenta di passare almeno una parte delle feste con mamma e papà. Andremo a fare spese, spero anche che andremo a fare delle belle passeggiate. In movimento… sempre!

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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