Marcello Girone Daloli, il potere della comunicazione alla libreria Friuli di Udine
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- Categoria: Libri
- Pubblicato Mercoledì, 03 Aprile 2013 10:12
- Scritto da Fabiana Dallavalle
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Giovedì 4 aprile, alla Libreria Friuli di Udine, Marcello Girone Daloli sarà protagonista di una conferenza dal titolo: "Dal marketing alla solidarietà, il potere della comunicazione: da strumento di propaganda a mezzo di conoscenza e solidarietà". Durante l'incontro, introdotto dal giornalista Gianpaolo Carbonetto, verrà presentato il libro di Daloli "Indian jeans". Un'occasione per approfondire i temi di un progetto no profit, attraverso case history e aneddoti poco conosciuti tratti dall'esperienza lavorativa di marketing & management negli Stati Uniti con Pepsi Cola, televisiva in Italia e Spagna, dello stesso Girone fino al Progetto Diga - Emergenza Zimbabwe, di cui è promotore. Il progetto verrà supportato da proiezioni fotografiche.
Il ricavato dalla vendita del libro, dal titolo "Indian jeans" i miei cento giorni in fabbrica a Bangalore, pubblicato da Cartesio edizioni, è interamente devoluto al Progetto Diga - Emergenza Zimbabwe - Per Informazioni: www.help-zimbabwe.org
Il Progetto diga - Emergenza Zimbabwe nasce per volontà dello stesso Marcello Girone che, tornato da un'esperienza presso l'ospedale di St. Albert nel nord dello Zimbabwe ha deciso di adoperarsi per dare acqua a migliaia di persone. L'ospedale ha un indotto di 113.000 persone (quasi come la nostra regione) con 3 medici, 26 infermieri, energia elettrica poche ore di notte e sei su sette pozzi artesiani asciutti, ovvero pochissima acqua. Gli abitanti di St. Albert sono 3.300 di cui 1.700 bambini di due scuole.
"Nel corso di 6 anni, spiega Girone, questo sogno si è avverato. Grazie a un gruppo di volontari che lavorano gratuitamente, in diverse regioni del nord Italia si sono raccolti i fondi per terminare una diga, portare un chilometro di tubature fino all'ospedale, montare due impianti di potabilizzazione (realizzati in Italia e spediti dall'ONU attraverso il ministero degli affari esteri) che oggi garantiscono acqua potabile per oltre 10.000 persone e irrigare 4 ettari di campi. Spesi: 158.000 euro - incredibile ma vero! - raccolti grazie a tante piccole iniziative e con il passaparola.
Con questi soldi si è solo comprato il materiale. La manodopera è stata messa dalla popolazione. Non sono stati mandati soldi in loco. Anche gli ingegneri e i tecnici che vanno in loco sono volontari. Ogni movimento sul conto corrente dedicato è reso trasparente. Ora si devono mantenere le infrastrutture realizzate e continuare a portare avanti quello che solo sei anni fa sembrava impossibile: dare da bere e da mangiare a chi non ne ha per sopravvivere. Con poco si può cambiare la vita di migliaia di persone!"