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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Repubblica delle Idee, la babele del mondo arabo raccontata da Gatti, Valli e Guolo

Repubblica delle Idee, la babele del mondo arabo raccontata da Gatti, Valli e Guolo

Udine - Nell'Antico Testamento la Torre di Babele rappresenta l'eccesso della superbia umana: gli uomini vennero puniti da Dio perché osarono tentare di raggiungerlo. Nessuno riuscì più a capire l'altro e si divisero, abbandonando la torre: nate le lingue, nacque anche il diverso. Oggi l'Occidente si trova a fronteggiarsi con una "costruzione" altrettanto importante, che incute timore all'Europa: quella delle popolazioni mediorientali.

Ecco perché l'incontro di sabato 21, alle 15 presso l'ex chiesa di San Francesco, della "Repubblica delle idee" ha avuto al centro proprio questa: "La babele del mondo arabo", presentato dal giornalista dell'Espresso Fabrizio Gatti e con il sociologo Renzo Guolo e l'editorialista di Repubblica Bernardo Valli. Era attesa anche Stefania Di Lellis, ma impegni di forza maggiore le hanno impedito di essere presente. Sua però una lettera, letta da Gatti sul palco.

La grande domanda ai tempi dell'Isis è "siamo difronte a uno scontro di civiltà?". La risposta dopo Parigi sembrerebbe essere positiva, ma l'attacco alla moschea nello Yemen qualche giorno fa ha portato alla luce la frattura tra sciiti e sunniti, ali opposte dell'islam. Ecco allora che occorre un'analisi di ciò che sta succedendo nel mondo molto più approfondita di quella demagogica, sfruttata dai nazionalisti europei.

Guolo parla di un modello d'assimilazione, in Francia ma anche in tutto il Continente, che non solo non ha prodotto nuovi cittadini come li vorrebbe lo Stato (si pensi alle periferie parigine negli anni '80/'90), ma ha dato il via a un terrorismo "dal basso", senza più i grandi nomi come Bin Laden. Valli, da anni residente in Francia e corrispondente da luoghi come Piazza Tarhir durante la Primavera Araba, nutre la speranza di un domani dove "noi" e "loro" vivremo in pace e ricollega il jiadismo già al tempo della guerra israelo-egiziana.

Tra dietrologie della politica estera (colpire Assad in Siria per destabilizzare Putin, suo alleato, racconta Guolo) e i ricordi nati sul campo da un pilastro del giornalismo come Valli, l'incontro è riuscito a raccontare sfide e timori verso cui l'Europa intera sta andando incontro. Scoprendo la realtà forse più sconvolgente: l'Occidente nella sua "perfezione" osserva la babele araba, non riuscendo a capirla, e per questo si sente minacciata: saranno loro due gli ultimi, veri pilastri della storia umana?

(foto Messaggero Veneto)

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