La Federazione donne imprenditrici promuove l'associazionismo e le iniziative di solidarietà
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- Pubblicato Giovedì, 30 Ottobre 2014 22:17
- Scritto da Angela Mormile
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Pordenone - "Associarsi, perché"? Perché fa bene, purché ci sia la disponibilità di mettersi in gioco, anche a rischio di perdere la partita se i risultati stentano a maturare, pronti, tuttavia, a ricominciare ed a crederci.
L'esempio è giunto, in questo senso, dall'associazione Fidapa, sezione di Pordenone, che il 22 ottobre ha organizzato un convegno presso la sala Teresa Degan (Biblioteca civica), invitando ad offrire la propria testimonianza diretta le rappresentanti di dieci organizzazioni cittadine, rispettivamente Renza Zanon (Andos), Suor Anna (Caritas), Donatella Zanolin (Ispettorato Croce Rossa), Laura Bertolini (Inner Wheel), Daniela Volpe (Noi uniti per l'autismo), Romanina Santin (Panathlon), Lisa Chiaradia (Rotaract), Maria Raffaella Zannoni (Fidapa), Fulvia Mellina (Soroptimist) ed infine Maria de Stefano (Voce donna).
Dopo il benvenuto della presidente Zannoni, la prolusione introduttiva di Romanina Santin, vicepresidente e i saluti dell'assessore alle pari opportunità Flavio Moro, che ha ricordato come il sostegno alle attività volontaristiche sia garantito dall'art. 118 della nostra Costituzione, ha aperto il dibattito Antonella Silvestrin, psicanalista e presidente dell'Associazione ”La Cifra”, sottolineando come il momento storico che stiamo vivendo abbia, in qualche misura, indotto le persone a riscoprire la solidarietà quale ”atto d'intelligenza e non di buonismo”.
Il significato profondo dell'associazionismo è allora un cammino consapevole di crescita per tutti, in una prospettiva di aiuto senza confini o sbarramenti, riparo per le vittime della violenza al femminile, accoglienza ai profughi, speranza nell'affrontare malattie estreme che colpiscono adulti o bambini, in particolare l'autismo, con un fiore all'occhiello, infine, che lascia ben sperare per il futuro: un gruppo di giovani, il Rotaract, riserva una parte del proprio tempo a realizzare attività che coinvolgono i coetanei disabili.
“Locomovita” è la sigla di questo progetto, a voler dire che il fare squadra aiuta chi è meno fortunato a rimuovere gli ostacoli ed a reagire alle limitazioni, come garantisce, peraltro, anche il Panathlon, che da anni sostiene le attività agonistiche dei disabili.
Un mondo, dunque, quello delle associazioni cui aprirsi, senza pregiudizi: insieme, oltre l'utopia.
Angela Mormile