Stili di vita dalla vicina Austria: intervista a Christian Schantl sull'edilizia popolare viennese
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- Pubblicato Venerdì, 01 Agosto 2014 18:49
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - Si inaugura il 1° agosto a Trieste l'evento “Salotto viennese”: la rassegna dedicata alla cultura contemporanea di Vienna sarà di scena nell'ex Pescheria per un intero mese – 33 serate per l'esattezza – con proiezioni cinematografiche, mostre d'arte ed architettura e concerti.
I curatori della manifestazione puntano molto sullo scambio di esperienze e l'incontro personale tra artisti, operatori culturali e pubblico, in un clima che vuole ricreare l'atmosfera di un salotto. L'ex Pescheria sarà aperta ogni giorno dalle 20.30 fino all'una di notte ed il sabato fino alle 4 del mattino.
Accanto ad un ampio bancone bar, riccamente fornito, un'esposizione dedicata al pittore Schiele e, in fondo alla sala, una mostra davvero di grande interesse per gli addetti ai lavori e non solo: "Wiener Wohnen (Vivere Viennese). Il Comune costruisce - Edilizia viennese dal 1920 al 2020".
L'esposizione, che si struttura in quattro padiglioni, racconta 100 anni di storia dell'edilizia popolare viennese, avviata dopo il I conflitto mondiale per venire incontro all'enorme massa di popolazione impoverita dal conflitto e costretta ad abitare in baracche fatiscenti.
Il racconto in immagini e video si snoda tra la “Vienna rossa” degli anni Venti fino al secondo dopoguerra e ai nostri giorni, illustrando il filo conduttore alla base della politica edilizia della città di Vienna: un abitare di buona qualità accessibile per ogni fascia di popolazione ed attento alle esigenze di socializzazione ed integrazione.
Abbiamo intervistato il coordinatore dell'evento, Christian Schantl, uno dei responsabili del programma pubblico di edilizia popolare “Wiener Wohnen” della municipalità viennese.
L'esposizione, preparata per il centenario di Wiener Wohnen, è pensata per essere itinerante. Quali sono le tappe previste?
La mostra è stata inaugurata l'ottobre 2013 a Vienna ed è stata portata a Berlino tra maggio e giugno 2014. Quella di Trieste è la terza tappa. A ottobre 2014 la porteremo presso la sede del Parlamento europeo a Bruxelles.
L'idea di edilizia popolare viennese può essere un esempio per l'Unione Europea?
Sicuramente si tratta di un'idea molto attuale, specie in questo periodo di crisi economica, in cui il problema della casa torna ad essere un tema attuale. Oggi in Europa sono in aumento le persone che non possono permettersi un mutuo o un affitto e sono costrette a vivere in ambienti non adeguati. Con 100 anni di esperienza Vienna può contribuire alla formulazione di proposte.
Il Comune di Vienna continua a costruire case popolari o si occupa prevalentemente di recuperare gli edifici esistenti?
Si fanno entrambe le cose: la ristrutturazione delle case più antiche è un elemento chiave, anche per cercare di conseguire risparmi economici in termini di efficienza energetica. Accanto a questo, vengono costruiti interi nuovi quartieri nella periferia della città. Le nuove costruzioni adottano i criteri più avanzati in termini di bioedilizia.
Nella mostra viene affrontato il tema dell'integrazione: evitare che si creino “ghetti” per i migranti è uno degli obiettivi del programma?
Sicuramente è un aspetto di grande attualità e di difficile approccio. Ci sono vari dipartimenti del Comune che collaborano con il programma di edilizia popolare: i servizi sociali, la scuola, i mediatori culturali. I criteri con cui vengono costruiti i quartieri costituiscono un valido supporto: ci sono spazi comuni dove si possono svolgere corsi, concerti, rappresentazioni teatrali, mostre. Tutto questo contribuisce a far conoscere e dialogare le persone: questo anche nell'ambito delle generazioni.
Ci sono iniziative speciali per i giovani?
All'interno del programma è previsto che vi siano dei mini appartamenti per i ragazzi di 16-17 anni che studiano fuori casa, i quali ricevono anche dei sussidi. Per le giovani famiglie con bambini, nei quartieri progettati da Wiener Wohnen sia gli asili che le scuole sono integrati negli stessi blocchi di edifici.
http://www.wienerwohnen.at/