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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Cultura

Presentata la nuova edizione del romanzo "Ballando con Cecilia" di Pino Roveredo

Presentata la nuova edizione del romanzo

Trieste - Giovedì 7 agosto, a Trieste, presso il nuovo caffè “Zenzero e Cannella” di Campo San Giacomo è stata presentata la nuova edizione del romanzo “Ballando con Cecilia” di Pino Roveredo.

Lo scrittore, classe 1954, già vincitore del Campiello nel 2005 con “Mandami a dire”, ha raccontato molto di sé durante la serata, chiacchierando con l'amica e attrice Micaela Silva che ha prestato la sua voce nel far rivivere i tanti personaggi “folli” del fortunato libro dello scrittore triestino.

Roveredo ha raccontato di come questo libro sia uscito da una sua esperienza di volontariato durata due anni presso il padiglione I dell'ex comprensorio di San Giovanni, l'ex manicomio prima dell'applicazione della legge Basaglia, per intenderci.

Da questa esperienza di animatore per due ore a settimana, Roveredo ha tratto i tanti personaggi che popolano il libro: Amalia che si crede nobile, Berto fissato con le parole crociate, Paolino che canta ed urla, nonchè la donna che regala il titolo al libro, la famosa Cecilia, una donna di novantasei anni che ne ha passati più di sessanta relegata in una struttura manicomiale senza un motivo preciso.

Avvicinandosi a Cecilia che di primo acchito è litigiosa e bizzarra, Roveredo scopre la vita perduta dell'anziana donna che ormai vive la realtà soltanto da una finestra.

Cecilia racconta allo scrittore di quando faceva la commessa per settanta centesimi la settimana in una famosa pasticceria del centro. Gli dice dei suoi escamotage per “rubare” le caramelle al miele, nascondendole nel petto dove nessuno le avrebbe trovate e poi mettendole tutte insieme in bocca...perchè la dolcezza cura.

Ed è la lucidità di coloro che vengono definiti “pazzi” che in fondo colpisce lo scrittore, una lucidità che, ovviamente, salta fuori a tratti, quando meno te lo aspetti, tra una fantasia ed un altra, ma che riesce a pungere l'anima sino a farla sanguinare. Perchè in fondo ci si chiede sempre quale sia il confine tra la follia e la normalità e spesso, molto spesso, non è così chiaro come farebbe comodo pensare.

Molte le domande personali che la Silva pone allo scrittore, ed a cui Roveredo non si sottrae, regalando l'identikit di un uomo che ha sofferto molto, ma al contempo ha molto vissuto. Figlio di artigiani sordomuti, racconta di aver imparato a parlare con le mani e ad ascoltare con gli occhi, di avere avuto problemi di alcolismo per cui a diciassette anni finisce in manicomio proprio per un alcolismo agitato, all'epoca infatti aggiunge lo scrittore, per fare questa esperienza ci voleva molto poco.

Roveredo racconta di aver fatto anche l'esperienza del carcere, tutte esperienze limite che poi ha trasferito sulla carta nei suoi romanzi, anche se, precisa, in realtà avrebbe sempre voluto fare il cantante.

Il pubblico numeroso ha applaudito divertito alle simpatiche battute dello scrittore ed all'ironia della brava Micaela Silva che gli ha fornito gli spunti giusti per raccontarsi, il tutto frammisto ad un inaspettato teatrino che poco più in là, dall'altra parte della strada, coinvolgeva alcuni avventori di un bar in preda ai fumi dell'alcool, che si lanciavano in improbabili quanto simpatici cantici dialettali.

Così...tanto per sottolineare ancora il labile confine tra ciò che viene definito normale e ciò che invcece etichettiamo come strano nella migliore delle ipotesi o folle nella peggiore. 

Notte in castello, a Ragogna la magia è protagonista

Notti in castello, a Ragogna la magia è protagonista

Ragogna (Ud) - Viaggiando per i colli del Friuli occidentale, molto spesso capita di imbattersi in antichi castelli e fortezze antichissimi. Sono una delle eredità che longobardi e i popoli successivi hanno lasciato in dono a questa terra, sempre oggetto di conquiste da parte di qualcuno, ma chi pensa che esse sono solo luoghi desolati si sbaglia di grosso. Basta avvicinarsi, infatti, per scoprire che i castelli...si animano!

No, nessun incantesimo o stregoneria. Anzi, la magia centra, ma é quella dei libri. Perché venerdì 29 alle 21, proprio nel castello di San Pietro di Ragogna, saranno loro i protagonisti della "Notte magica al castello. Benandanti, streghe, diavoli e gatti magici", ossia un incontro con tre scrittori friulani della casa editrice Morganti editori e il direttore della Biblioteca Gualneriana di San Daniele del Friuli, Angelo Floramo.

Paolo Morganti, Fabio Piuzzi e Stefania Conte (questi gli autori presenti alla serata) presenteranno al pubblico i loro ultimi tre libri, editi tutti da Moganti, che sono rispettivamente: "Il sigillo della strega", "La casa dei muri parlanti" e "La gatta che giocava con le farfalle", dialogando con Floramo sulla magia nel Friuli medievale.

É proprio l'antica "Età di mezzo", infatti, il filo rosso che lega questi tre romanzi dallo sfondo storico, frutto di impegnate e approfondite ricerche sulle tradizioni e usanze di secoli or sono in regione. Tre viaggi dentro il fascino di un'epoca spesso ritenuta rozza e buia, ma che ci ha lasciato un bagaglio di storie e leggende uniche al mondo. 

All'incontro, aperto gratuitamente al pubblico, saranno anche presenti il Coro Insolitenote e la Compagnia Teatrale di Ragogna, che metteranno in musica e parole alcuni passi delle opere presentate. Il tutto con la collaborazione della Pro Loco Ragogna, sempre attiva sul territorio per realizzare e promuovere eventi simili.

Non resta altro da fare, quindi, se non prepararsi alla magia che da sempre ci ha abituato questa regione, chiudere gli occhi per ritrovarsi in un castello...da romanzo.

Con “Lettere Mediterranee”: doppio appuntamento a Monfalcone.

Con “Lettere Mediterranee”: doppio appuntamento A Monfalcone.

Monfalcone (Ts) - Continuano gli appuntamenti con la riflessione e l’approfondimento grazie a Lettere Mediterranee, questa volta con una doppia serata, attesa per martedì 22 luglio, sempre a partire dalle ore 21 in piazza Falcone e Borsellino a Monfalcone o, in caso di maltempo, al Palazzetto Veneto di via Sant’Ambrogio, a pochi passi dalla piazza.

Esordisce la scrittrice e giornalista padovana Gigliola Alvisi, raccontando del suo volume dedicato ad Ilaria Alpi: "Ilaria non aveva alcuna intenzione di diventare un'eroina. Quello che voleva, era fare bene il proprio lavoro, farlo al meglio, meglio addirittura di quanto le venisse chiesto, e non perché fosse un'arrivista, ma perché quello era il suo modo di essere".

Così l'autrice parla della giornalista uccisa in Somalia. Dall'inchiesta sul traffico d'armi e di rifiuti tossici e l'intervista a Mussa Bogor, sultano del Bosaso, che probabilmente le sono costate la vita, all'attivismo per la difesa dei diritti delle donne: attraverso gli agguati e gli incontri toccanti con la gente del luogo, la cooperazione con i soldati di stanza a Mogadiscio, l'amicizia con Miran e con gli altri giornalisti, si delinea il ritratto di una donna che con grande umanità ha saputo raccontare la storia attraverso le piccole storie di ogni giorno, in un Paese devastato dalla guerra civile.

Ciò che maggiormente ha stupito di questo libro è che è inserito nella collana  Ragazzi – Storie vere della Rizzoli: anche un ragazzo di 10 o 11 anni può entrare nel linguaggio di Gilgliola, pur nella gravità dei contenuti. Un linguaggio spontaneo, insieme lineare ed intimo. E lo stesso è lei, per come la si sente raccontare di Ilaria.

A seguire Fabio Turchini – da anni mediatore di Lettere Mediterranee – dialoga con Luigi Nacci, poeta, intellettuale e professore triestino, da qualche anno direttore del “Festival della Viandanza” a Monteriggioni in Toscana. Il suo libro, uscito per Ediciclo, si intitola “Alzati e cammina. Sulla strada della viandanza” e porta la prefazione di Paolo Rumiz. Così ne parlano autore ed editore: Un libro destinato a chi è nel limbo. A chi è insoddisfatto in famiglia, o sul lavoro, chi ha perso momentaneamente la speranza di risalire la china, chi, in definitiva, per una ragione o per l'altra, cerca la propria strada e sa che è giunto il momento di partire. "Alzati e cammina" propone degli esercizi e delle suggestioni per trovarsi pronti in quel momento: disfarsi di oggetti che non possono trovare spazio nello zaino, disfarsi delle abitudini superflue, del lavoro in cui non ci sentiamo realizzati, delle persone che ci trasciniamo accanto solo per paura di rimanere soli, camminare sotto la pioggia con serenità, camminare per andare a trovare una persona cara che non vediamo da tempo, aprire la porta di casa all'altro senza timore, perché non esiste viandante senza ospitaliere, e viceversa. E' un'opera che esorta alla leggerezza, l'unica condizione che permette di stare a piedi uniti nel cammino, reggendo il peso delle domande che vertono sui nostri giorni, quelli presenti e quelli che verranno.

Info: www.ondemediterranee.it

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