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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Telecamere e sicurezza: collaborazione tra privati e Comune di Udine

Telecamere e sicurezza: collaborazione tra privati e Comune di Udine Conferma della volontà di ammodernare l’impianto di videosorveglianza del Comune di Udine, ringraziamenti per la disponibilità e la massima collaborazione a ricevere in donazione dai privati alcune telecamere. Questo in sintesi il contenuto della lettera che l’assessore all’Innovazione e Sviluppo economico Gabriele Giacomini, in collaborazione con gli uffici Servizi informativi e Telematici, hanno scritto a Marco Cavalli, il consulente per la sicurezza che si è offerto, anche sulle pagine dei giornali, di proporre a soggetti privati la possibilità di potenziare o aggiornare l’impianto di videosorveglianza del Comune. “Apprezziamo molto – dichiara Giacomini – la disponibilità di questo libero professionista che ha deciso di mettersi in prima linea nel raccogliere adesioni finalizzate ad aggiornare l’impianto di telecamere installate sul territorio comunale. Sebbene il Sistema di videosorveglianza urbana di Udine sia moderno e risponda efficacemente alle esigenze di sicurezza della nostra città, ogni iniziativa privata che sia indirizzata ad un ulteriore rafforzamento dei servizi al cittadino e al bene collettivo è infatti degna della nostra attenzione e collaborazione. Ecco perché – conclude l’assessore – abbiamo deciso di rispondere con entusiasmo all’offerta chiarendo anche le specifiche tecniche e le normative che la legge richiede in modo tale da non perdere tempo. Ora attendiamo quanto prima una proposta concreta di donazione di telecamere per poterci attivare immediatamente”. Dunque lo strumento più agevole e indicato dall'Amministrazione perché i privati di cui Cavalli scrive di aver raccolto le adesioni possano intervenire è quello della donazione liberale. In particolare il Comune utilizzerebbe, si legge nella risposta, delle telecamere “speed-dome digitali mega pixel supportate dal software Omnicast, che verranno utilizzate in sostituzione delle attuali telecamere, speed-dome ma di tipo analogico, facenti parte dell'impianto di videosorveglianza urbana ai fini di un ammodernamento tecnologico dello stesso, fermo restando la localizzazione sul territorio delle telecamere, già concordata con la Polizia Locale e con il Comitato Ordine e Sicurezza, e la salvaguardia degli investimenti in termini di infrastrutture, software e servizi professionali effettuati negli anni passati dall'Amministrazione comunale”. Per telecamere speed-dome si intendono telecamere per videosorveglianza in grado di ruotare il loro obiettivo velocemente sui tre assi. Le telecamere digitali, rispetto a quelle analogiche attualmente installate, recepirebbero le ultime evoluzioni tecnologiche e offrirebbero dei vantaggi in termini di semplicità ed efficienza dell'impianto. Le telecamere, ovviamente, dovranno avere caratteristiche compatibili con quanto prescritto nel documento tecnico redatto a cura della Protezione Civile della Regione Friuli allegato alle Linee guida e Specifiche Tecniche degli Impianti di Videosorveglianza Comunale prescritto dalla legge regionale 9 del 14 agosto 2008. “Lo strumento della donazione – si legge ancora nella lettera – è quello più snello e immediato in quanto il trasferimento può avvenire in brevissimo tempo senza necessità di ulteriori adempimenti da parte del Comune. È necessario tuttavia che il Comune valuti che l’atto di liberalità non sia collegato a vincoli occulti e futuri al momento della donazione, quali, a titolo esemplificativo, la necessità di acquistare determinati software e/o applicazioni per il funzionamento delle telecamere, l’obbligo di affidare la manutenzione a un determinato soggetto o la pubblicità”. Le telecamere donate saranno quindi sottoposte al vaglio degli uffici tecnici e in seguito a parere positivo potranno essere accettate immediatamente con decisione della giunta comunale. “Ringraziando ancora Cavalli per il suo impegno civico – conclude Giacomini – attendiamo ora la proposta concreta di donazione da parte sua e degli imprenditori che ha contattato in modo tale da poter iniziare quanto prima nell’interesse della città”.

Udinese, esce di strada e muore una donna 57enne

 
Udine - Una donna è uscita di strada con la propria utilitaria, poco dopo le 17.15 di oggi, 12 gennaio, lungo la strada regionale 353 che da Pozzuolo porta a Castions di Strada, e ha perso la vita finendo nel fosso. Si tratta di Loredana Cogoi, originaria di Pozzuolo; aveva 57 anni.
 
Al volante di una Chevrolet Matiz, la donna si stava dirigendo verso sud. Sembra che a bordo con lei non ci fosse nessuna persona. Prima di fermare la propria corsa, su un rettilineo, per cause ancora in corso di accertamento, l'auto ha carambolato per tre volte.
 
La vettura è finita nel fosso adiacente alla strada regionale. Sul posto, per i soccorsi, sono giunte l'automedica, un'ambulanza del 118 e i Vigili del fuoco. Ferita gravemente al capo, la 57enne è morta prima di poter essere trasportata in ospedale.

Fiamme Gialle all'opera: scoperti a Udine due evasori fiscali che per di più si fingevano poveri

Fiamme Gialle all'opera: scoperti a Udine due evasori fiscali che per di più si fingevano poveri

Udine - La Guardia di Finanza di Udine ha scoperto nei primi giorni del 2014 due "finti poveri", il titolare di un esercizio commerciale e un professionista, che ricevevano indebitamente prestazioni sociali agevolate erogate dalla Provincia di Udine e dalla Regione Friuli Venezia Giulia.

Le indagini hanno permesso alle Fiamme Gialle di individuare il titolare di un esercizio commerciale, posizionato in una via centrale di un noto comune della Provincia, caratterizzato da un notevole flusso di clientela, che dichiarava di essere da vari anni “fiscalmente” in perdita.

Sottoposto a verifica fiscale, al termine dell’attività gli è stata contestata un’evasione fiscale di oltre 100 mila euro. Il titolare dell’attività commerciale ispezionata, che inseriva nella propria dichiarazione dei redditi unicamente quelli derivanti da sue proprietà immobiliari ed essendo, quindi, “formalmente” povero beneficiava di prestazioni sociali agevolate erogate tramite la “Carta Famiglia” per le spese di trasporto e di acquisto per libri di testo dei figli.

Nel corso delle verifiche fiscali è emerso quindi il caso di un professionista, che manifestava una capacità contributiva e un tenore di vita superiore ai redditi formalmente dichiarati.

L’attività ispettiva, effettuata anche con l’ausilio degli accertamenti bancari, ha permesso di accertare che il professionista, unitamente al coniuge, risultava disporre di diversi conti correnti in Svizzera e in Austria di oltre 160 mila euro (mai dichiarati al fisco). Lo stesso risultava tuttavia aver richiesto e ottenuto dal comune di residenza prestazioni sociali agevolate per contributi per l’energia elettrica, per la Tarsu e per l’acquisto di generi alimentari.

In aggiunta alle contestazioni fiscali nei confronti dei due soggetti sono state altresì rilevate violazioni all’art. 316 ter del codice penale, sull'indebita prestazione di erogazioni in danno dello Stato.

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