Giro d'Italia, il lituano Navarduskas stacca tutti e vince, tra una grande folla, la tappa del Vajont. Nibali sempre in rosa Le foto
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- Categoria: Sport
- Pubblicato Mercoledì, 15 Maggio 2013 17:31
- Scritto da Maurizio Pertegato
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Erto (Pn) - Grande entusiasmo e partecipazione della folla, un pubblico che di ciclismo ne mastica davvero tanto. L'undicesima tappa del Giro d'Italia 2013, mercoledì 15 maggio, è stata vinta da Ramunas Navarduskas, atleta lituano, che ha staccato Daniel Oss già a qualche chilometro dall'arrivo. Terzo Stefano Pirazzi, maglia azzurra della montagna, a 2'58".
Sul Vajont è stata vissuta una bella giornata di sport: tanti i gruppi di appassionati, molte le scolaresche e numerosissimi cicloamatori saliti dalla Valcellina e scesi dal Cadore. Tra i testimonial al traguardo, l'ex campione Francesco Moser e lo scrittore friulano Mauro Corona (nella foto).
I corridori hanno affrontato i 184 Km da Cave del Predil (Tarvisio) sino al Vajont (Erto e Casso), dove si ricordano i 50 anni dalla tragedia della diga del Vajont, che devastò la cittadina di Longarone.
La tappa ha visto la scalata alla Sella di Campigotto (Gpm di 2° categoria a 1790 m), poi, dopo un percorso in prevalente leggera discesa lungo il Cadore fino a Longarone, la salita finale a Vajont (Gpm di 2° categoria con pendenze massime fino al 9%).
La giornata era iniziata con una brutta notizia per il Giro, il primo caso di doping: il francese dell'AG2R, Sylvain Georges, non ha preso il via perché trovato positivo a un controllo antidoping effettuato dall'UCI.
Al corridore 28enne è stata riscontrata la presenza nel sangue di Heptaminol, una sostanza che allarga i vasi sanguigni. Per il momento Georges non è stato sospeso dall'organizzazione ciclistica in attesa delle controanalisi di rito.
Quanto al Vajont, è una tragedia che la maglia rosa del 96/o Giro d'Italia, Vincenzo Nibali, proprio lui che viene dal profondo sud, ha ricordato nel dopocorsa. ''Quel disastro rimarra' nel cuore e nella mente di tutti noi - dice il padrone della 96/a corsa rosa - fu una terribile giornata, che nessuno puo' dimenticare''. Il messinese, invece, ha vissuto una ''giornata tranquilla'', ''Ne avevamo bisogno. Arriviamo in albergo tardi, dopo i trasferimenti - osserva - e l'indomani siamo di nuovo in gara. Le differenze in classifica sono ancora ridotte ma, se ne ho l'opportunita', cerchero' di guadagnare secondi preziosi. Ieri, negli ultimi due chilometri, mi sentivo bene, ma ho avuto un problema meccanico. Parliamo sempre di Evans, Uran Uran e Wiggins, invece dobbiamo stare attenti a Scarponi: secondo me provera' qualcosa in montagna''.
Ecco alcune foto scattate da Maurizio Pertegato, presente all'arrivo della tappa del Vajont. Nelle ultime quattro foto, rispettivamente: la conferenza stampa e l'intervista a Vincenzo Nibali, Bradley Wiggins e Filippo Pozzato.