Il Giro d'Italia in Friuli Venezia Giulia. 10ª tappa da Cordenons al Montasio, 11ª da Tarvisio al Vajont
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- Categoria: Sport
- Pubblicato Lunedì, 13 Maggio 2013 15:34
- Scritto da Redazione ilfriuliveneziagiulia
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Pordenone - La 10ª tappa del 96° Giro ciclistico d'Italia, in programma il 14 maggio, si disputerà da Cordenons (Pn) all'Altopiano del Montasio (Ud) su un percorso lungo 167 chilometri. Si tratta della prima frazione con arrivo in salita della corsa rosa edizione 2013.
La partenza è prevista dalla Statale 13, alle 12,35, l'arrivo è atteso intorno alle 17,15, sulla vetta dell'altopiano, a quota 1.519 (Gran premio della montagna di 1ª categoria). La tappa è abbastanza breve, ma presenta due salite di 1ª categoria da affrontare.
I primi 100 km sono in leggera e costante ascesa fino a Paularo dove, al km 102,9, è posto il traguardo volante. Poi, ci sarà la salita del Passo Cason di Lanza, con pendenze fino al 15 per cento e una breve discesa tecnica che la divide in due. Si arriva a quota 1.555, la salita è lunga quasi 15 km.
Segue una lunga discesa tecnica, su carreggiata ristretta nella prima parte, che si concluderà a Pontebba, dove la discesa si presenta meno ripida e si conclude a Chiusaforte. La salita finale misura 22 chilometri, con gli ultimi 4 che presentano pendenze molto consistenti.
Gli ultimi 11 km sono davvero duri: dopo il ponte sul torrente Raccolana, infatti, le pendenze toccheranno anche il 14 per cento. Tra i - 8 km all'arrivo e il traguardo volante di Sella Nevea (1.143 metri) si superano una serie di tornanti, alcuni dei quali in galleria.
Dopo Sella Nevea la carreggiata si restringe e, per quasi 2 km, le pendenze superano il 12 per cento, con un picco massimo addirittura del 20. Negli ultimi 2 km la pendenza diminuisce; la linea d'arrivo è posta su un rettilineo in asfalto di 60 metri e largo 4. Cordenons è all'esordio come sede di approdo della corsa rosa, lo stesso vale per il Montasio.
Non meno impegnativa, mercoledì 15 maggio, la tappa successiva, da Tarvisio (Cave del Predil) a Erto e Casso (Vajont) passando per la forcella di Lavardet: un percorso che si propone anche di far memoria del 50° anniversario della tragedia della diga.