Fusione di tre comuni, esito negativo del voto: "sì" di Arzene e Valvasone ma "no" di San Martino
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- Pubblicato Lunedì, 02 Dicembre 2013 00:40
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Valvasone (Pn) - I risultati alle 21.50 del 1° dicembre del referendum consultivo sulla costituzione del nuovo Comune di "Valvasone - Arzene - San Martino" hanno visto prevalere i "sì" di Arzene e Valvasone ed i "no" di San Martino al Tagliamento. L'affluenza totale ha sfiorato il 50%.
Il totale nei tre Comuni è stato: sì 1.761 voti (66,96%) no 869 voti (33,04%); affluenza finale 48,69%.
Comune di Arzene: sì 590 voti (69,17%), no 263 voti (30,83%). Schede bianche 2. Schede nulle 6. Voti contestati e non assegnati 1. Affluenza pari al 50,38%.
Comune di San Martino al Tagliamento: sì 340 voti (40,38%), no 502 voti (59,62%). Schede bianche 1. Schede nulle 5. Voti contestati e non assegnati 0. Affluenza finale del 57,03%.
Comune di Valvasone: sì 831 voti (88,88%) no 104 voti (11,12%). Schede bianche 0. Schede nulle 1. Voti contestati e non assegnati 0. Affluenza alle urne: 41,86%.
Il quesito sottoposto al referendum si intendeva approvato se la risposta affermativa avrebbe raggiunto la maggioranza dei voti validamente espressi in ciascuno dei comuni interessati.
L’esito negativo del referendum - come avvenuto in questo caso - non preclude l’esercizio dell’iniziativa legislativa da parte della Giunta regionale (articolo 19, comma 3, della legge regionale 5/2003).
Il risultato della consultazione popolare non è infatti vincolante per la decisione successiva della Regione. Tuttavia nella prassi il parere degli elettori, sopratutto in un contesto ristretto come quello dei piccoli Comuni, ha un peso determinante nel condizionare la decisione sulla fusione.
L'ultima parola spetta ora alla Regione, che in seguito al referendum deciderà se portare avanti comunque la legge che istituisce la fusione.
Peso della tradizione da una parte e prospettive di risparmio dall'altra hanno avuto il loro peso sulle decisioni dei cittadini, che comunque hanno risposto all'appello con una discreta affluenza alle urne.
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- Pubblicato Sabato, 30 Novembre 2013 12:07
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Electrolux, via 126 impiegati a Porcia e 6 a Pordenone. Il 28 novembre 4 ore di sciopero
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- Pubblicato Mercoledì, 27 Novembre 2013 08:59
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Porcia (Pn) - Sono 156 gli esuberi tra gli impiegati del gruppo Electrolux in Italia. Lo hanno annunciato fonti sindacali all'uscita dell'incontro tenutosi il 26 novembre a Mestre (Venezia) con i vertici della multinazionale svedese.
Da quanto si è appreso, la grande maggioranza degli esuberi è stata individuata nello stabilimento di Porcia (Pordenone), che perderà 126 impiegati, a causa della chiusura dei reparti design, vendite e ricerca.
Fonti del management hanno anche annunciato di voler sottoporre agli addetti in esubero forme di lavoro all'estero volontario incentivato. Gli altri esuberi tra gli amministrativi interesserebbero due unità a Susegana (Treviso), 7 a Forlì, 14 a Solaro (Milano), e 8 negli uffici di Pordenone.
Nell'incontro è stato anche annunciato che lo spostamento della produzione di frigoriferi da incasso dallo stabilimento di Susegana (Treviso) ad una sede in Ungheria sarebbe "una delle azioni che Electrolux considera giù decise e supportate da motivazioni".
Lo ha riferito il segretario nazionale di Fim-Cisl, Anna Trovò, al termine del tavolo di consultazione. Questo, ha aggiunto la dirigente sindacale, "nonostante l'investimento in Ungheria non sia ancora stato avviato e anche se di questo si parlerà a partire dal 2014".
Trovò ha riferito che i dati per le vendite in Europa sono negativi per lavatrici e frigoriferi, compensati solo in parte dai buoni risultati del ramo cottura e da quelli appena al di sopra dello zero del settore lavastoviglie.
L'azienda avrebbe anche aggiunto di voler proseguire con le analisi sui costi e redditività sugli stabilimenti italiani.
"Noi siamo sempre disponibili a confrontarci - ha aggiunto Trovò - ma in una condizione di bocce ferme. Possiamo cioè valutare le condizioni necessarie per mantenere competitive le fabbriche purchè nel frattempo l'azienda non intervenga unilateralmente su alcuno dei suoi asset".
Un nuovo incontro fra le parti è stato fissato per il 18 dicembre. Intanto sarà attuato dalle maestranze uno sciopero di 4 ore a livello europeo, il 28 novembre, mentre un pacchetto di altre otto ore sarà gestito, stabilimento per stabilimento, nel mese di dicembre.
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