Profughi richiedenti asilo: trasferiti a Gorizia nel campo provvisorio "Francesco a noi importa"
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- Categoria: Gorizia
- Pubblicato Lunedì, 15 Settembre 2014 11:53
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Gorizia - I profughi richiedenti asilo provenienti dall'Afghanistan e dal Pakistan, accampati da mesi sulle rive dell'Isonzo nel territorio dei comuni di Gorizia e Gradisca, nella serata di domenica 14 agosto sono stati trasferiti nella tendopoli che è stata chiamata "Francesco a noi importa" (riprendendo le parole del Papa a Redipuglia), allestita presso il campo sportivo dell’ex istituto dei sordomuti, di proprietà dell'amministrazione provinciale a Gorizia.
Il centro di accoglienza, costituito da 17 tendoni, è stato allestito in tempi rapidi dalla Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, alla presenza dell'assessore regionale alla Protezione civile Paolo Panontin, del presidente della Provincia Enrico Gherghetta e dell'assessore provinciale alla Protezione sociale Ilaria Cecot.
La cena di domenica è stata organizzata dai volontari della Caritas diocesana di Gorizia, il cui direttore, Don Paolo Zuttion, ha coordinato gli aiuti ed è rimasto nel campo fino a tarda notte.
L'accampamento dovrebbe avere carattere temporaneo, in attesa di una soluzione definitiva del problema da parte della Prefettura di Gorizia. "Questa soluzione, che sarà di carattere assolutamente temporaneo e per la quale la Protezione Civile regionale lavora su autorizzazione della Prefettura, consente - ha spiegato Panontin - di superare la fase di emergenza. Sono a conoscenza delle perplessità del sindaco di Gorizia, ma non vi sono al momento altre valide alternative per mettere in sicurezza le persone".
Panontin ha ricordato che proprio sabato a Redipuglia il Papa aveva invitato tutti a non girare la testa dall'altra parte di fronte al dramma della guerra. "Garantire l'incolumità di queste persone in fuga è un dovere", ha concluso Panontin.
Lo stesso assessore aveva effettuato nella medesima giornata di domenica un sopralluogo lungo l'Isonzo ed aveva preso atto che sul piano igienico-sanitario le condizioni erano intollerabili e che anche sul piano della sicurezza l'area era assolutamente inadatta, esposta a un rischio potenziale di esondazione.
Da qui l'intervento urgente di rimozione e di sgombero, attuato rapidamente una volta individuata l'area per la tendopoli.