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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Muore in ospedale a Monfalcone il 30 aprile ma la famiglia viene avvisata solo una settimana dopo

Muore in ospedale a Monfalcone il 30 aprile ma la famiglia viene avvisata solo una settimana dopo

Gorizia - Abdel Majid, il giovane migrante di origini marocchine che era caduto dal tetto del Centro di identificazione ed espulsione di Gradisca d'Isonzo (Gorizia) durante una rivolta dello scorso 8 agosto, e che era in coma da quel giorno, è morto il 30 aprile all'ospedale di Monfalcone.

Lo comunica il 9 maggio l'associazione Tenda per la Pace e per i diritti, che denuncia come i familiari del giovane, 35 anni, siano stati avvisati del decesso solo una settimana più tardi. La stessa associazione presenta lunedì 12 maggio un esposto alle Procure di Gorizia e Roma.

"Totale assenza dei requisiti strutturali per il trattenimento di persone e la richiesta di accertamento per un possibile uso improprio della forza da parte della polizia — vedi l'utilizzo di gas lacrimogeni CS in ambienti scarsamente areati": questa la denuncia dell'associazione.

Nella mattinata di lunedì 12 maggio, l'associazione Tenda dei Diritti e Melting Pot Europa, assieme alla campagna nazionale LasciateCIEntrare, depositeranno rispettivamente alla Procura della Repubblica di Gorizia e di Roma un esposto relativo alla rivolta e agli avvenimenti accaduti nell'agosto 2013 nel Centro di identificazione ed espulsione (CIE) di Gradisca d'Isonzo.

Oltre ad associazioni e cittadini, l’esposto sarà depositato anche a firma di alcuni parlamentari della Repubblica Italiana.

Tutto ha inizio l' 8 agosto 2013, in una notte afosa: scontri, pestaggi, lanci di lacrimogeni in una struttura senza aria durano diversi giorni. In circostanze ancora da chiarire, uno dei migranti cade dal tetto e finisce in coma. Majid muore il 30 aprile 2014 all’ospedale di Monfalcone, ma la famiglia è stata avvisata solo una settimana più tardi.

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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