Delitto di Lignano: carabinieri italiani a Cuba per l'interrogatorio di Reiver Rico
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- Pubblicato Lunedì, 07 Gennaio 2013 19:13
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Udine - I carabinieri italiani si recheranno a Cuba l'8 gennaio, dopo aver avuto il via libera da parte delle autorità cubane ad assistere all'Avana all'interrogatorio per rogatoria di Reiver Laborde Rico, l'uomo di 24 anni accusato insieme alla sorella Lisandra dell'omicidio dei coniugi Paolo Burgato e Rosetta Sostero, avvenuta a Lignano Sabbiadoro (Ud) il 19 luglio del 2012.
Tra i militari in partenza, il capitano Fabio Pasquariello, comandante del Nucleo investigativo di Udine. Reiver si trova nel carcere della capitale cubana dal 29 settembre scorso, mentre la sorella Lisandra Aguila Rico, 22 anni, è rinchiusa nel carcere del Coroneo.
Reiver dopo il delitto era fuggito nell'isola sudamericana, dove la sorella, a sua volta originaria di Cuba, avrebbe voluto raggiungerlo, ma era stata arrestata prima di riuscire a scappare. A Cuba, a Reiver saranno formulate le domande predisposte dal pm della procura di Udine, Claudia Danelon, e dai carabinieri. I militari dell'Arma rientreranno in Italia il 14 gennaio.
Tifosi dell'Udinese protagonisti di un episodio di bullismo
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- Pubblicato Lunedì, 07 Gennaio 2013 13:03
- Scritto da Redazione fvgnotizie
Udine - Un 21enne di Mogliano Veneto è stato aggredito e derubato domenica 6 gennaio dopo essere stato alla partita tra Inter e Udinese allo stadio Friuli di Udine.
Alla fine della gara, intorno alle 15, il giovane, in compagnia di una coppia di amici, si stava dirigendo verso l'auto, nel parcheggio Sud destinato, di solito, ai tifosi ospiti.
Prima di arrivare all'auto è stato avvicinato da un 19enne di Cividale, anch'egli insieme a due amici, un 25enne di Maniago e un 22enne di Latisana, che lo hanno aggredito e spinto a terra, per poi strappargli dal collo la sciarpa nerazzurra.
La scena è stata notata da alcuni agenti della Squadra tifoseria della Questura, che sono riusciti a bloccare il trio di tifosi udinesi prima che fuggissero.
Recuperata la sciarpa, i tre sono stati accompagnati in Questura e rilasciati con una denuncia per furto in concorso. Per loro sono state inoltre avviate le procedure per l'emissione dal Daspo.
Diffamazione sui social network: il sindaco di Palmanova sporge querela per un post di Facebook
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- Pubblicato Giovedì, 03 Gennaio 2013 14:42
- Scritto da Redazione fvgnotizie
Palmanova (Ud) - "Social network" sotto i riflettori in questi primi giorni dell'anno: dopo la querela al giornalista Gianni Riotta per un messaggio su "Twitter", è la volta di "Facebook": il sindaco di Palmanova Francesco Martines ha deciso di sporgere denuncia per diffamazione a seguito di un post apparso mercoledì 2 gennaio sul profilo "Facebook" di un uomo che lo accusa di aver abusato della sua posizione istituzionale per ottenere una via preferenziale al pronto soccorso di Palmanova.
Il sindaco ha diffuso una nota in cui afferma: "Poiché l’episodio viene narrato con dettagli circoscritti del tutto privi di fondamento, quel post è gravemente lesivo della mia reputazione e calunnioso. Si dice che ero al pronto soccorso per farmi medicare e che avrei scavalcato le persone presenti. Si dice anche che mi sarei lamentato dell’attesa e che sarei uscito con un dito fasciato".
Prosegue il comunicato: "La verità è che sono stato chiamato dai Carabinieri e dalla segreteria del Centro di Salute Mentale che mi hanno invitato a recarmi con urgenza in pronto soccorso per firmare un TSO, ovvero un “trattamento sanitario obbligatorio” per autorizzare il ricovero urgente di una persona presso il CSM di Palmanova. Si tratta di un atto indispensabile per il quale è necessaria la firma del Sindaco che agisce da pubblico ufficiale. Essendo un giorno festivo, in cui tra l’altro mi trovavo a Grado con la mia famiglia, ho immediatamente raggiunto il pronto soccorso per firmare gli atti e recuperare la documentazione che va inviata al magistrato di turno".
"Non so come tutto ciò sia diventato una narrazione fantasiosa di un “abuso di potere”, fatto sta che il post ha suscitato commenti altrettanto gravi da parte anche di cittadini di Palmanova. A questo punto è evidente che non posso ignorare la polemica scoppiata sul social media e gli autori di quel post e dei relativi commenti devono comprendere le conseguenze di quanto scrivono".
"Oltre a me - si legge ancora nella nota - quel post offende il personale sanitario del Pronto soccorso e dell’ospedale di Palmanova che ha tenuto un comportamento corretto e rispettoso delle regole e delle procedure, dei pazienti in attesa e delle istituzioni. Abbiamo un ospedale modello, con personale preparato e corretto che non merita di essere offeso da tanta incoscienza".
"È grave poi che cittadini di Palmanova, che vivono e lavorano in città, conosciuti, affidino le loro opinioni a linguaggi volgari, ad affermazioni diffamatorie, senza informarsi e senza preoccuparsi di diffondere tutto ciò su un social media di cui fruiscono anche tantissimi cittadini giovani o minorenni, dimostrando leggerezza e incapacità di valutare le conseguenze delle proprie azioni".
"È un pessimo esempio - conclude il sindaco - di come strumenti potentissimi di condivisione sociale e di democrazia partecipata possano essere sviliti e ridotti a mere “fucine del pettegolezzo” e magari possano anche contribuire a diventare fonte di notizia per giornali e giornalisti continuando ad alimentare finti scandali senza che ci sia alcuna verifica di quanto viene scritto e commentato".
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