Tagli alla spesa, a Udine corse di autobus a rischio. La protesta del Comune
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- Categoria: Udine
- Pubblicato Giovedì, 27 Dicembre 2012 15:54
- Scritto da Redazione fvgnotizie
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Udine - Minori corse nei giorni festivi per le linee 6 e 7. Riduzioni che potrebbero toccare, nei giorni festivi, anche altre linee di autobus urbani più frequentate come l’1e il 4 oltre alla diminuzione di alcune corse negli orari di minor intensità nelle giornate feriali per le linee 1, 4, 5, 8 e 11.
Potrebbe essere questo, se le linee di indirizzo fissate dalla Provincia venissero confermate, il risultato del taglio che la Regione ha operato in finanziaria sul Trasporto Pubblico Locale. Tagli del 5% sulle risorse attualmente disponibili e che porterebbero il chilometraggio a disposizione per la provincia di Udine da 16 a 15,3 milioni di chilometri, con una riduzione di oltre 140 mila chilometri sul solo territorio comunale del capoluogo friulano.
“Il Comune di Udine – commenta l’assessore alla Mobilità, Enrico Pizza – subisce il 20% dei tagli del chilometraggio di trasporto pubblico locale e gli effetti ricadranno inevitabilmente sui cittadini udinesi. Per questo motivo vogliamo dissociarci pubblicamente dalle scelte operate dalla Regione ed è bene che i cittadini udinesi sappiano di chi è la responsabilità degli inevitabili disagi che sopporteranno".
"Ribadiamo ancora una volta – prosegue Pizza – le richieste contenute nel Piano urbano della mobilità e che, insieme con i Comuni di Campoformido, Pozzuolo e Tavagnacco, abbiamo rivolto alla Regione ancora due anni fa. Richieste tese a raggiungere l’obiettivo di una mobilità sostenibile in previsione del 2025 con il raddoppio dell’utilizzo del trasporto pubblico e della bicicletta e con la riduzione di un terzo dell’uso dell’auto privata.”
Critiche arrivano anche dal sindaco Furio Honsell. “Riteniamo che la decisione della Regione non sia affatto soddisfacente – dichiara – e, anzi, sia molto penalizzante per la città di Udine. Sulle decisioni da prendere in merito al trasporto pubblico si sarebbe dovuto discutere con molto anticipo e non subirle ora come un diktat”.