Istituti penitenziari: VII Assemblea nazionale della Conferenza Volontariato Giustizia
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- Categoria: Uomini e diritti
- Pubblicato Domenica, 22 Giugno 2014 15:36
- Scritto da Chiara Obit
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Gorizia - Si è svolta a Roma il 7 e 8 giugno la settima Assemblea Nazionale della Conferenza Volontariato Giustizia, organismo che a livello nazionale rappresenta enti, associazioni e gruppi impegnati quotidianamente in esperienze di volontariato nell'ambito della giustizia in generale e più compiutamente all'interno e all'esterno degli istituti penitenziari.
Anche nella nostra Regione è presente l’articolazione locale della Conferenza, con sede a Gorizia, presso la Comunità Arcobaleno e con il coinvolgimento di associazioni presenti su tutto il territorio – a Trieste (con la Comunità di San Martino al Campo), a Udine (con le Associazioni Icaro e Speranza e con la San Vincenzo) e a Pordenone (con l’Associazione Carcere e Comunità e con la San Vincenzo).
I lavori si sono svolti sull'argomento “Oltre la sentenza Torreggiani” e già nelle prime battute dell’Assemblea la considerazione principale della Conferenza Nazionale è stata che “far rispettare i diritti umani costa meno che violarli”.
I relatori che sono intervenuti sul tema hanno posto molte osservazioni in merito alle decisioni assunte il 5 giugno dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa, organo competente per verificare l'esecuzione delle sentenze emesse dalla Corte di Strasburgo, che ha affermato che l'Italia sta rispettando le indicazione date nella sentenza pilota.
Nel vivace scambio intercorso tra istituzioni penitenziarie, esponenti del volontariato e detenuti, è stato rimarcato quanto ancora, nonostante il miglioramento riscontrato, resti da fare non solo in termini di metratura ma anche di condizioni di vivibilità negli istituti, di opportunità trattamentali e, in particolare, della carenza di risorse destinate al reinserimento ed alle misure alternative, per lo più delegate al volontariato che opera senza alcun sostegno economico e spesso con scarse possibilità di essere recepito a livello istituzionale come indispensabile componente per l’umanizzazione della pena.
Il Volontariato accoglie nuovamente la sfida di costruire, insieme alle Istituzioni, un nuovo modello sociale, impegnandosi a fare la propria parte sino in fondo, ma indicando alcuni punti essenziali che dovranno necessariamente essere affrontati: si va dal rapporto con le istituzioni, alle modalità di sostegno del volontariato, passando per soluzioni legislative innovative che facciano emergere quelle potenzialità che restano ancora inespresse a causa di difensivi arroccamenti istituzionali.
Da parte delle istituzioni devono seguire delle azioni che tutelino il volontariato nella propria funzione, che valorizzino nella pratica concreta le azioni poste quotidianamente in essere a favore della popolazione detenuta.
La Conferenza Nazionale, così come la Conferenza Regionale Volontariato e Giustizia, attua un volontariato che lavora a partire dai territori, ed è in essi radicato, che intercetta cambiamenti e fenomeni sociali profondi e che in funzione di ciò attua una costante innovazione sociale; che opera in rete e che di essa ha fatto la propria modalità di costruzione e sviluppo, tutti elementi di eccellenza che è doveroso affermare e su cui è necessario investire.
Compito della Conferenza e delle Associazioni aderenti è quello di non lasciare le cose come stanno e di evitare che i continui rimbalzi di competenza producano un moto perpetuo di immobilità. Ci deve essere l’impegno di tutti perchè non si tratti di una ulteriore occasione perduta per innovare politiche e pratiche che diano risposte stabili e progettuali.
Non è solo la drammatica urgenza del sovraffollamento ad imporle: si tratta di attualizzare e di concretizzare modelli operativi che realizzino un modello stabile di "governance”che neghi la centralità del carcere come unica forma di pena, affermi l’importanza dello sviluppo di alternative alla detenzione, riconosca la necessità dell’integrazione di tutte le parti.
Di elevatissimo interesse, infine, il workshop, svoltosi a latere dell’Assemblea Nazionale, sul progetto “A scuola di libertà - Il carcere entra a scuola, le scuole entrano in carcere”, la cui giornata si realizza a livello nazionale il 15 novembre. Le cifre dell’iniziativa del 2013 stimano 125 scuole coinvolte, per un totale di oltre 10mila studenti, 1.000 volontari impegnati, in rappresentanza di 56 Associazioni, una sorprendente ricchezza progettuale.
Chiara Obit - Conferenza Regionale Volontariato Giustizia FVG