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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Trieste - La scuola in corteo (funebre) contro il governo

Trieste - La scuola in corteo contro il governo

TRIESTE – Agli studenti dev’essere piaciuta la rappresentazione del flash mob del 24 aprile scorso, quella che celebrava il funerale dell’istruzione statale (qui il collegamento), perché ne hanno fatto il simbolo dello sciopero di oggi 5 maggio.

Infatti questa mattina, all’esterno di alcune scuole triestine e più tardi lungo il corteo dei manifestanti, il motivo prevalente sembrava essere la morte della scuola pubblica per effetto dell’ormai discutibile e discusso disegno di legge sulla riforma della scuola.

Negli istituti pubblici del capoluogo l’adesione allo sciopero è stata massiccia: in primo luogo perché questa volta la partecipazione delle sigle sindacali è stata molto più ampia del solito: Cgil, Cisl, Uil, Snals, Gilda e Cobas, per la prima volta dopo sette anni, hanno indetto uno sciopero unitario assieme al personale ATA, agli studenti universitari e le delegazioni della Fiom-Cgil e Codacons.

E poi perché gli effetti previsti dalla proposta renziana sono considerati devastanti come la morte professionale e culturale per una categoria che ha ormai grande urgenza di dimostrare la sua opposizione a questo progetto.

“Il Ddl Buona scuola ci uccide” si leggeva su alcuni striscioni.

Come in numerose altre città italiane, studenti genitori e insegnanti sono scesi in piazza per manifestare il proprio dissenso contro quella che è definita – a detta di molti come uno slogan pubblicitario ormai stanco e canzonatorio – “La Buona Scuola”.

Qui la galleria di foto:

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Il corteo è partito alle 9 da piazza Goldoni per concludersi in piazza Verdi con un’assemblea pubblica per sensibilizzare e informare la pubblica opinione sulle ragioni della protesta. Modesto è stato il dispiegamento delle forze dell'ordine.

Le critiche opposte al progetto governativo sono  molte e severe: si va dallo strapotere dei presidi, alla riduzione della scuola ad azienda, all’affermazione di una gabbia premiale basata sul servilismo e la sottomissione, alla improbabile assunzione dei precari, all’edilizia scolastica cui mancano le necessarie risorse, alla distribuzione di fondi eccezionali alle scuole paritarie, all’ingresso dei privati nel sistema educativo.

In sintesi, la protesta è orientata contro l’abbassamento della qualità dell’offerta formativa di una scuola che si vuole depotenziata nella libertà di insegnamento e che si vuole rinchiudere in un sistema carrieristico di dubbio successo.

Questo è quanto si propongono gli oppositori al disegno di legge.

L’appuntamento è per la prossima protesta contro i test invalsi, uno dei cardini del nuovo sistema valutativo dell’istruzione, prevista per il 12 maggio.

(Nella foto d'apertura alcuni studenti in corteo reggono il feretro della scuola. Nella galleria gli esterni del Liceo Petrarca)

[Roberto Calogiuri]

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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