Al via l'esplorazione subacquea del Timavo. Foto e racconto
- Dettagli
- Categoria: Scienza e tecnologia
- Pubblicato Domenica, 11 Agosto 2013 12:14
- Scritto da Tiziana Melloni
- Visite: 2185
Trieste - Nel pomeriggio di sabato 10 agosto sono arrivati a Trieste gli speleosub francesi per la spedizione esplorativa al Timavo. Il gruppo fa base al camping Carso ad Aurisina, dove si è incontrato con gli speleologi della Società Adriatica di Speleologia.
Ce ne parla Marco Restaino, uno dei responsabili della Sas, presente all'incontro: "Dopo esserci presentati abbiamo iniziato a fare il punto della situazione. Come prima cosa ci siamo scambiati tutti i dati in nostro possesso e abbiamo confrontato e commentato i vari rilievi eseguiti nelle precedenti esplorazioni".
"Abbiamo ipotizzato dove ci potrebbero essere le maggiori possibilità esplorative in questa nuova spedizione" prosegue Restaino.
Nella galleria fotografica di Stefano Savini, alcune fasi della ricognizione in Carso:
"Siamo andati quindi alle risorgive del Timavo constatando il grande periodo di magra di questa stagione".
"Le risorgive del Timavo sono tra le più grandi in Europa e prime in Italia, e ci ha stupito come l'acqua fosse in realtà quasi immobile: meglio, poiché ciò faciliterà le esplorazioni vista la poca corrente e speriamo aiuti anche per aver maggior visibilità in acqua, data la minor torbidità, che normalmente è dovuta a materiale in sospensione".
"Siamo poi passati a controllare i lavori eseguiti dalla SAS per la predisposizione logistica al pozzo dei colombi - spiega ancora Marco Restaino. - Questo pozzo e' in diretto collegamento con le risorgive, ed è la "finestra" più vicina alle zone da esplorare".
"Il pozzo è profondo 20 metri, sino a raggiungere l'acqua. Da qui, sott'acqua si scende per una quarantina di metri, dove poi si apre una galleria che in direzione nord si sviluppa per circa 200m, sino ad arrivare alla profondità di 80 metri... da qui in avanti l'ignoto…"
"Verificato che i lavori che abbiamo eseguito sono stati fatti ad arte, ci siamo treasferiti a Trebiciano dove nella nostra casetta, dove è organizzata la stazione sperimentale ipogea, vicino all'abisso di Trebiciano, abbiamo depositato tutti i materiali speleosubacquei che serviranno nei giorni seguenti".
"Questa mattina (domenica 11 agosto, ndr.) ci troviamo a Trebiciano alle 9.30 per scendere in abisso per portare il materiale. Dovranno scendere da 10 a 15 sacchi, quindi una persona per sacco".
Orientativamente lunedì si effettuano le ricerche a Trebiciano e martedì alle risorgive. Gli speleosub giunti a Trieste sono 5.
"Domenica 11 sono scese 13 persone del gruppo Adriatica più 3 francesi — riferisce Marco Restaino — per portare il materiale speleosubacqueo a 329 metri di profondità, sulle sponde del lago Timeus - sifone d'entrata del Timavo - nell'abisso di Trebiciano".
Altri due soci della Sas erano nella stazione sperimentale ipogea, per le comunicazioni telefoniche ed operazioni di logistica generali.
"La discesa - che ha visto il trasporto di circa una ventina di sacchi - è stata effettuata senza grossi intoppi, ma non senza difficoltà vista la mole del materiale e l'esiguità di alcuni tratti dell'abisso".
"Tramite l'ausilio di due canotti — spiega lo speleologo — sono state fatte diverse ricognizioni del perimetro dei 2 laghi sotterranei, rispettivamente lago del sifone d'ingresso del timavo e lago del sifone d'uscita".
"Nonostante l' impercettibilità del flusso ed il livello molto basso,l'acqua non era particolarmente limpida, ma risulta comunque una situazione normale in queste particolari situazioni esplorative".
Lunedì 12 la prima immersione. In base a quanto si riesce a fare ed a trovare, dipende la pianificazione delle giornate successive.
Viene sicuramente effettuata un'immersione nel sifone d'ingresso, molto probabilmente anche nel sifone d'uscita.
(Credits: Stefano Savini; Marco Restaino, Società Adriatica di Speleologia. Licenza Creative Commons: citare la fonte, uso non commerciale).