Politica
Uccisione di Giulio Regeni, il Procuratore: "non so se arriveremo a verità". L'omaggio dei writers
- Dettagli
- Categoria: Politica e società
- Pubblicato Martedì, 10 Maggio 2016 18:29
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
- Visite: 604
Roma - All'indomani dell'incontro al Cairo tra inquirenti italiani ed egiziani sull'uccisione di Giulio Regeni, il procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone, a margine del convegno svoltosi in Cassazione su Francesco Coco e Vittorio Occorsio, magistrati uccisi 40 anni fa dal terrorismo, così ha risposto ai giornalisti che hanno chiesto se mai si arriverà alla verità: "Non lo so. Deve essere chiaro che le indagini le conducono l'autorità giudiziaria e la polizia di stato egiziani. Noi collaboriamo nei limiti del possibile".
"È una libera scelta dell'Egitto costruire tra le due parti una collaborazione costruttiva - ha aggiunto -. Lo sapremo alla fine della storia".
Il vertice italo-egiziano è stato definito dalla Procura "Un incontro cordiale, utile, che si è svolto in un clima disteso". Gran parte delle richieste degli inquirenti italiani sono state soddisfatte, anche se mancano ancora numerosi elementi.
Il Procuratore Giuseppe Pignatone, il pm Sergio Colaiocco, funzionari ed ufficiali del Servizio centrale operativo di polizia (Sco) e del Raggruppamento operativo speciale dell'Arma dei Carabinieri (Ros) che fin dall'inizio hanno seguito l'inchiesta sul caso di Giulio Regeni, si riuniranno nei prossimi giorni per vagliare il materiale acquisito.
Intanto i "writers" egiziani hanno dedicato a Giulio Regeni ritratti e scritte su graffiti murali. In uno di questi si legge: "Giulio era uno di noi ed è stato ucciso come veniamo uccisi noi". Raffigurato anche il gatto del ragazzo.