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Province, ora si parla di "riordino" e la competenza passa alle Regioni
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- Categoria: Politica e società
- Pubblicato Lunedì, 30 Luglio 2012 12:22
- Scritto da Tiziana Melloni
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ROMA - Il decreto della Spending Review supera oggi lunedì 30 luglio il primo scoglio. Passato l'esame della commissione Bilancio del Senato, approda nell'aula di Palazzo Madama dove è attesa una fiducia-lampo. Il provvedimento, che sarà accorpato con quello sulle dismissioni, sarà approvato definitivamente dal Senato già questa sera, o al massimo domani mattina martedì. Dovrà infatti essere approvato anche dalla Camera prima di iniziare le ferie estive.
Il provvedimento, nel corso dell'esame, ha subito diverse modifiche, tra cui il nodo Province. La Commissione Bilancio del Senato ha infatti approvato un emendamento al decreto della Spending Review che prevede che siano le Regioni a proporre il riordino delle amministrazioni provinciali e un subemendamento del Pd che prevede il criterio della contiguità territoriale per i comuni che si vogliono spostare da un ambito provinciale a un altro.
Dalla "soppressione" si è passati dunque al "riordino". Entro dicembre il numero totale delle Province dovrà essere dimezzato, dopo una consultazione delle Regioni e degli amministratori locali.
I criteri per l'accorpamento sono: meno di 350mila abitanti e 2.500 chilometri quadrati di estensione.
Il "riordino" dovrà avvenire entro 60 giorni dalla data di conversione del decreto. Per le proposte di riordino, 70 giorni spettano alla decisione dei Consigli delle autonomie locali. Nei 20 giorni successivi la parola spetterà alle Regioni. Le Province continueranno ad occuparsi di edilizia scolastica.
Salta inoltre l'obbligo per Regioni, Province e Comuni di sopprimere o accorpare i propri enti ed agenzie, a patto che realizzino un risparmio del 20% per la loro gestione.
I saldi del decreto "sono rimasti assolutamente invariati", sostiene il sottosegretario all'Economia, Gianfranco Polillo, che per il governo ha condotto la battaglia in commissione. Quindi non ci sarà più l'aumento dell'Iva ad ottobre.