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Mogherini all'Onu: "migranti nel Mediterraneo non solo problema umanitario ma di sicurezza"
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- Categoria: Politica e società
- Pubblicato Lunedì, 11 Maggio 2015 18:33
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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FVG - "Il problema dei migranti nel Mediterraneo non è solo un problema umanitario ma un problema di sicurezza. E noi siamo qui per agire e per agire subito, per noi è un dovere morale": lo ha detto l'Alto Rappresentante dell'Ue Federica Mogherini nel corso della riunione del Consiglio Sicurezza dell'Onu svoltosi a New York lunedì 11 maggio.
"Una situazione eccezionale - aggiunto - richiede misure eccezionali". "Siamo pronti ad agire ma non possiamo agire da soli, abbiamo bisogno di partnership, deve essere uno sforzo comune e globale. Dobbiamo lavorare in partnership con la Libia per combattere i migranti", ha detto Mogherini. "Migranti e profughi - ha proseguito - non saranno mandati indietro. Voglio essere chiara su questo. La Convenzione di Ginevra sarà pienamente rispettata".
Per quanto riguarda il Friuli Venezia Giulia, ciascun comune sta organizzandosi in modo autonomo per l'accoglienza, mentre la Regione ha dato la "piena disponibilità a lavorare assieme e a condividere con l'ANCI un piano di distribuzione dei richiedenti asilo sul territorio del Friuli Venezia Giulia".
Lo ha confermato l'assessore regionale alla Solidarietà Gianni Torrenti che ha partecipato lo scorso 8 maggio a un vertice sull'immigrazione in Prefettura a Trieste, promosso dal Commissario di Governo Francesca Adelaide Garufi.
Sui numeri, è stato confermato che in Friuli Venezia Giulia il numero delle persone ospitate è rimasto stabile da gennaio a oggi, anzi è lievemente calato, da 1.850 a 1.771. Se si guarda però al rapporto rifugiati/residenti, la nostra è la Regione più accogliente: un rifugiato ogni 1100 abitanti, quando in Veneto e Lombardia ce n'è rispettivamente uno ogni 1.700 e uno ogni 1.600 cittadini.
"Il piano di distribuzione - ha spiegato l'assessore - deve essere certo e basarsi sul rapporto tra richiedenti asilo e popolazione residente, ma non in modo semplicemente aritmetico. Occorre infatti tener conto della disponibilità dei luoghi di accoglienza e di tanti altri fattori, come per esempio la stagionalità, in relazione al carattere turistico di alcuni comuni. La risposta deve essere la più condivisa possibile, nella consapevolezza che la situazione è critica e che non è facile da gestire".
"Va inoltre ricordato - ha osservato l'assessore regionale - che, accanto a una risposta di medio-lungo periodo, occorre anche affrontare, in una regione di confine come il Friuli Venezia Giulia, l'emergenza degli arrivi via terra, che non sono programmabili e che richiedono l'individuazione di luoghi di prima accoglienza. La risposta corretta è sempre la diffusione sul territorio, per fare in modo che i sindaci non si sentano soli, ma in un sistema solidale".