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Il Consiglio regionale approva la riforma sanitaria. Polemiche sulla blindatura dell'articolo 34
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- Categoria: Politica e società
- Pubblicato Giovedì, 02 Ottobre 2014 22:36
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - Il Consiglio regionale ha approvato la legge di riforma del sistema sanitario regionale con 27 sì, 15 no e 4 astenuti. Nel dettaglio, hanno votato a favore Pd, SEL, Cittadini e i consiglieri Barillari (Misto) e Violino (LN); il no è arrivato da FI, FdI/AN, M5S, AR e dai consiglieri Zilli (LN) e Tondo (Misto); si sono astenuti NCD e i consiglieri Pustetto (SEL) e Piccin (LN).
Nodo centrale della giornata era stato l'articolo 34, dedicato alla riconversione delle strutture ospedaliere di Cividale, Gemona, Maniago, Sacile e parte del presidio ospedaliero "Maggiore" di Trieste.
Quasi tutti i consiglieri hanno preso spunto da tale argomento per esprimere la propria valutazione globale sulla riforma sanitaria.
Dopo un lungo e puntuale dibattito, tale articolo è stato accolto - praticamente blindato, ma non senza polemiche - c'è stata anche una protesta in Aula dei cittadini del gemonese, contro la riconversione degli ospedali di montagna in centri di assistenza primaria - dopo il no dell'assessore Maria Sandra Telesca a tutti gli emendamenti, con 25 voti a favore, 20 contro e 3 astensioni.
"La riorganizzazione che abbiamo avviato mette al primo posto la sicurezza dei cittadini - ha detto in aula l'assessore alla Salute - e punta a creare quei servizi che ai cittadini veramente servono. È dunque irragionevole e fuorviante pensare che la riorganizzazione degli ospedali più piccoli possa mettere in pericolo la qualità delle cure e la sicurezza dei cittadini. La verità è l'esatto contrario".
In particolare Telesca ha ribadito che "stiamo organizzando una rete delle emergenze e delle urgenze per fare in modo di garantire risposte appropriate a tutta la popolazione in qualunque punto della regione".
"Dal mare alla montagna - ha proseguito l'assessore - dovranno esserci adeguati mezzi di soccorso, che consentano di portare con tempestività un paziente nel luogo più idoneo a trattare la sua patologia, non semplicemente in una qualunque struttura sanitaria: avremo più ambulanze, dislocate dove serve, con personale pronto a rispondere a qualunque problema di salute".
Prima del voto finale sul provvedimento, c'è stato breve intervento della la presidente della Regione, Debora Serracchiani, che ha voluto ringraziare tutti i consiglieri, di maggioranza e di opposizione, per il contributo fornito nel corso del dibattito.
"È una riforma fondamentale per la nostra regione - ha sottolineato - la salute non può avere un colore politico".
"Adesso saremo chiamati a una grande responsabilità e l'applicazione pratica di questa riforma - ha concluso la presidente Serracchiani - troverà grande attenzione da parte della maggioranza, ma anche quella dell'opposizione sarà importante per vigilare sulle risposte che saranno date".
Approvata in coda anche una petizione, sempre in materia sanitaria, tecnicamente inserita all'ordine del giorno assieme ai provvedimenti normativi, con 22 sì e 9 astensioni.