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In Belgio il ricordo del 100° dell'invasione tedesca. Omaggio del presidente Grasso alle vittime italiane
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- Categoria: Politica e società
- Pubblicato Lunedì, 04 Agosto 2014 19:50
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Liegi - Il 4 agosto a Liegi, presso il Memoriale inter-alleato, si è svolta la cerimonia che ricorda l'invasione del Belgio da parte dell'esercito tedesco, avvenuta il 4 agosto 1914, senza una preventiva dichiarazione di guerra ed in violazione della neutralità dichiarata dal paese. In Vallonia si verificò allora il primo grande eccidio del XX secolo, con il massacro di oltre 5.500 civili.
L'evento, promosso da Re Filippo I dei Belgi, prevede la partecipazione dei tre Paesi che hanno combattuto sul suolo belga (Inghilterra, Germania e Francia) e degli altri Paesi coinvolti nel conflitto mondiale, rappresentati dai rispettivi Capi di Stato o esponenti del Governo.
Alla commemorazione hanno partecipato Capi di Stato e di governo di 83 paesi, tra cui il re del Belgio Filippo, il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, il presidente tedesco Gauck, il presidente francese Hollande, il re Filippo IV di Spagna, il presidente austriaco Fischer, presidente irlandese Higgins, presidente bulgaro Plevneliev, il presidente romeno Băsescu e il Presidente maltese Coleiro Preca. La Gran Bretagna è stata rappresentata dal duca e la duchessa di Cambridge William e Kate.
Per l’Italia era presente il presidente del Senato Piero Grasso, in rappresentanza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il Presidente Grasso ha reso omaggio alle vittime italiane della Grande Guerra al monumento degli Interalleati a Cointe.
La cerimonia a Liegi è iniziata con dodici colpi di cannone a salve. Poi una bimba ha offerto un palloncino bianco al re dei Belgi, e la liberazione in aria di questo ha dato il via a migliaia di altri palloncini nei colori di tutti gli 83 paesi invitati alla cerimonia.
Ora si vive in pace in quasi tutta Europa, ma il presidente francese Hollande ha sottolineato l’importanza dei legami che hanno tenuto l’Europa in pace dalla fine della seconda, ancora più terribile guerra: “Il rischio ora è che possiamo riscoprire quegli egoismi nazionali, quei populismi, quelle xenofobie. Ecco perché l’Europa deve continuare a muoversi, non può stancarsi, e soprattutto non deve mai stancarsi della pace".
Il presidente tedesco Gauck, parlando della invasione del Belgio realizzata dall’esercito del suo Paese, ha ricordato che fu “del tutto ingiustificata... fu il trionfo del nazionalismo estremo su empatia e di un propaganda che non conosceva limiti”. La guerra, ha detto Gauck. “ci ha insegnato una lezione terribile. Mostriamo, non solo attraverso la nostra commemorazione e ricordo, ma anche attraverso le nostre azioni nel presente e il futuro, che abbiamo veramente imparato la lezione”.
Il principe William ha parlato della necessità di rimanere vigili. “Gli eventi in Ucraina testimoniano che l’instabilità continua a perseguitare il nostro continente, ma il fatto che i presidenti di Germania e Austria sono qui oggi, e che le altre nazioni, allora nemiche, sono anche qui, testimonia il potere della riconciliazione”.