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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Politica

50 anni di specialità: solenne seduta del Consiglio regionale con il presidente della Consulta

50 anni di specialità: solenne seduta del Consiglio regionale con il presidente della Consulta

Trieste - "La Specialità del Friuli Venezia Giulia serve all'Italia, serve al nostro Paese. Nel tempo sono cambiati i contenuti della nostra Specialità, oggi c'è la necessità di ripensarla e di riuscire a trascinarla verso nuove forme: questa, oggi, è la nostra priorità".

Così ha detto la presidente della Regione Debora Serracchiani al termine della solenne seduta del Consiglio regionale, svoltasi il 26 maggio in occasione del 50° anniversario della prima riunione dell'Assemblea legislativa del Friuli Venezia Giulia.

"Una specialità da ripensare - ha osservato la presidente Serracchiani - anche in termini finanziari. Siamo consapevoli fino in fondo della nostra Autonomia e siamo determinati ad esercitarla: oggi dobbiamo gestire in modo diverso le nostre funzioni e le nostre competenze".

L'attenzione del presidente della Corte costituzionale Gaetano Silvestri al cinquantenario del Friuli Venezia Giulia è "una esortazione a trasformare l'appuntamento in un intenso momento di riflessione sul passato, ma al contempo in uno schietto esame delle sfide che ci attendono".

Del passato la presidente ha ripercorso le tappe che hanno portato all'elaborazione prima e all'approvazione poi del nostro Statuto di specialità e autonomia: "Quando si giunse all'adozione dello Statuto ci si rese conto che non era solo la protezione delle minoranze linguistiche a richiedere la specialità, ma che bisognava far riferimento agli interventi sociali ed economici che si rendevano necessari per gestire la nuova unità della Regione". Non fu solo la presenza di tre ceppi linguistici a giustificare la scelta della specialità, ma la particolare collocazione geopolitica e la situazione economica.

La presidente ha spiegato i termini della finanza propria del Friuli Venezia Giulia, tra tributi propri, quote erariali, contributi statali speciali e come la caduta dei confini politici europei impongano specifici strumenti di intervento. "Le nostre imprese - ha detto - subiscono la concorrenza dei Paesi vicini, dove vigono regimi di tassazione più favorevoli". Da ciò nasce l'importanza dell'introduzione della cosiddetta fiscalità di vantaggio.

Purtroppo negli ultimi anni - ha proseguito Serracchiani - abbiamo assistito al deteriorarsi del rapporto di leale collaborazione con lo Stato, "con il mantenimento in capo alla Regione delle funzioni attribuite e una contestuale ingente diminuzione delle entrate e della capacità di spesa, conseguente alle manovre statali di stabilizzazione della finanza pubblica. È stato così violato il principio del congruo finanziamento della funzione da svolgere. Il contributo richiesto al Friuli Venezia Giulia per il risanamento della finanza pubblica è divenuto negli anni sempre più rilevante". Tanto che la presidente è arrivata ad affermare che le imposizioni statali "non son state ragionevoli, perché sviluppate per tagli lineari e senza la necessaria condivisione, violando quindi il principio di equità e di leale collaborazione".

Ai tavoli aperti con il Governo la Regione dunque siede con lo spirito di chi vuole chiarire quali siano gli strumenti di intervento. "La Corte costituzionale - ha proseguito la presidente - ha ribadito la necessità che le misure di contenimento della spesa per le autonomie speciali abbiano carattere transitorio".

Ma sia chiaro che la specialità non va intesa come il godimento di un privilegio, bensì come l'esercizio di una responsabilità: gestire meglio le competenze contenendo la spesa. Cosa che la Regione ha sempre fatto con virtuosità, come ad esempio dimostra il fare riferimento a un proprio Sistema sanitario regionale. E secondo una vocazione europea riconosciuta a livello statale con la legge n. 91 del 1991, che ci ha dotati di strumenti che permettono di sviluppare la cooperazione economica e finanziaria con l'Austria, i Paesi dell'Europa centrale e balcanica, nonché con l'Unione sovietica. La presidente pensa che l'ampliamento "degli indirizzi di quanto contenuto nella legge 19/1991 possa costituire un importante e non formale aggiornamento della specialità regionale".

Dall'esperienza pur tragica del terremoto del 1976, infine, l'esempio concreto che il "federalismo solidale" e responsabile funziona. Lì dove lo Stato ha demandato alla Regione che, a sua volta, ha attribuito ai sindaci la competenza di "funzionari delegati", con la semplificazione delle procedure di spesa e più rapide erogazioni dei finanziamenti.

"Il federalismo, la devoluzione, il decentramento politico - ha concluso la presidente - devono essere realizzati dando spazio al dialogo, nel rispetto reciproco e nella leale collaborazione tra i poteri pubblici".

"Il Trentino Alto Adige-Suedtirol e il Friuli Venezia Giulia hanno condiviso un percorso storico comune. Terre di confine, terre di integrazione tra popoli e culture diverse, hanno ora il dovere di scambiare esperienze e di fare rete per tutelare e promuovere un bene costituzionale fondamentale, l'Autonomia". Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale del Trentino Alto Adige, Diego Moltrer, ospite nella seduta straordinaria del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia.

Per l'occasione, lunedì si è anche riunito il Coordinamento delle Regioni a Statuto speciale e delle Province autonome sul tema delle riforme costituzionali.

"Le nostre Comunità - ha aggiunto Moltrer - hanno caratteristiche molto simili e possiamo lavorare insieme per il futuro delle nostre autonomie e dell'intero Paese. La vicinanza tra le Autonomie speciali che funzionano è fondamentale nell'Italia di oggi per poter contribuire al risanamento dello Stato, attraverso l'esempio che possiamo dare e il modello che possiamo esportare. A maggiori competenze corrispondono maggiore responsabilità e abbiamo dimostrato nel tempo di saper gestire al meglio le risorse che abbiamo a disposizione. Creando una rete che garantisca lo scambio continuo di informazioni ed esperienze, e il dialogo, possiamo davvero unire i nostri sforzi per migliorare ulteriormente l'Autonomia dei nostri territori e al contempo farci promotori di politiche innovative per l'intera nazione".

A Trieste era presente anche la Presidente del Consiglio della Valle d'Aosta, Emily Rini: "È stato un momento per ritrovarsi tra Presidenti delle Assemblee delle Autonomie differenziate e per riaffermare il percorso che stiamo affrontando insieme a tutela delle nostre comunità - ha detto Rini -. Oggi, le parole del Presidente della Corte costituzionale hanno sancito in modo inequivocabile l'importanza e la qualità delle Regioni a Statuto speciale. Parole che, visto il consesso dove sono state pronunciate, assumono una veste di ufficialità: Regioni, ha detto il Presidente Silvestri, che non sono nate da compromessi politici e da questi non potranno essere cancellate. Affermazioni che in un periodo storico come questo confortano le nostre azioni per la salvaguardia delle nostre competenze costituzionali e per la valorizzazione dei nostri territori e delle loro specificità".

Un breve momento protocollare si è svolto infine tra i vertici della Regione, il presidente del Consiglio Franco Iacop e la presidente della Giunta Debora Serracchiani, e il presidente della Corte Costituzionale, Gaetano Silvestri, al termine della seduta commemorativa del 50/o dell'Assemblea.

A Silvestri è stata donata la medaglia del Consiglio regionale, raffigurante la fondazione di Aquileia. Il presidente della Consulta ha poi incontrato le rappresentanze delle Assemblee delle Regioni croate di Istria e Litoreaneo-montana, rispettivamente la vicepresidente Tamara Brussich e il presidente Erik Fabijanic. Con loro anche Furio Radin, presidente dell'Unione italiana, deputato al Sabor croato, massimo rappresentante della Comunità Nazionale Italiana.

I vertici della Banca Popolare di Cividale hanno donato a Serracchiani, Iacop e Silvestri la riproduzione della croce longobarda di Gisulfo, copia del monile longobardo del VII secolo, coniata dalla banca nel 1986 in occasione del suo centenario di fondazione.

(Fonte: Agenzia regione cronache. Foto di Fabio Parenzan)

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