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Elezioni, il commento. Renzi "macchina da guerra" e Centro Destra polverizzato in troppe liste
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- Categoria: Politica e società
- Pubblicato Lunedì, 26 Maggio 2014 15:39
- Scritto da Andrea Cometti
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FVG - I verdetti sono infine arrivati e se sorridono solo al Pd di Matteo Renzi, indiscusso vincitore (con oltre il 40%) su tutta la linea, per il M5Stelle ma sopratutto per il centrodestra il disastro è pressochè totale.
La prima osservazione, oltre l'astensionismo record sul 42-43%, è sul Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, che molti davano vicino, se non davanti al Pd: il responso parla chiaro: "non sfonda" e viene doppiato dalla "macchina da guerra" renziana, la scuola organizativa del Pci conta ancora molto e poi sopratutto Renzi si è dimostrato un vero leader, un vero trascinatore per la sua parte politica e, forse, non solo.
Il problema grosso per la democrazia italiana è la dimensione del suo successo, inaspettativamente elevato, che sembra il preludio a un vero "ventennio renziano" e di contro un centrodestra terza forza ininfluente, polverizzata da tante liste e quasi smarrita dalla situazione giudiziaria (e anagrafica) del suo storico leader.
Tranne la Lega Nord della nuova gestione di Matteo Salvini, che è il 4° partito d'Italia e può guardare al futuro, gli altri piangono tutti: il Nuovo Centrodestra Alfaniano al 4% elegge solo Lorenzo Cesa dell'Udc (secondo il condannato Scopelliti), ininfluente come i Fratelli d'Italia fermi al 3,5%. Fuori tutti anche a Nordest i Toni Cancian e i Ruffato, fuori Magdi Cristiano Allam e l'uscente Sergio Berlato.
Forza Italia tra il 14 e 15% in Veneto e Friuli Venezia Giulia elegge la capolista Elisabetta Gardini (sulle 50 mila preferenze) e la "sorpresa" a Nordest Remo Sernagiotto (ultimo della lista, ma sulle 22 mila preferenze), fuori l'uscente Lia Sartori arrivata terza (sulle 19 mila preferenze), molto lontano gli altri.
Andrea Cometti