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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Economia

Finest, il Nordest produce il 31% dell'export nazionale

PASSARIANO - Inaugurato ieri, 21 giugno, a Villa Manin di Passariano di Codoipo il primo di due giorni di Forum sul “Futuro dell’Internazionalizzazione”, promosso da Finest in collaborazione con Sace, per approfondire le opportunità per le aziende italiane nell’apertura a nuovi mercati.

Un incontro che ha evidenziato la vocazione all'export del territorio, uno degli unici dati in crescita nonostante il periodo di crisi. Secondo Pietro Celi, Direttore Generale per le Politiche di Internazionalizzazione e la promozione degli scambi del Ministero per lo Sviluppo Economico, nel 2011 l'export del Nordest ha rappresentato il 31% dell'export italiano (117 miliardi di euro su un totale di 375), così suddiviso: Veneto 43%, Emilia Romagna 41%, Friuli Venezia Giulia 10%, e Trentino Alto Adige 6%.

La destinazione delle esportazioni è per il 72% è in Europa (11% Germania il paese in assoluto miglior mercato per l'Italia, seguito da Francia, Stati Uniti, Inghilterra), 7% nel Far East. I dati del primo trimestre 2012 confermano la tendenza del 2011 grazie ai 29 miliardi di euro esportati. Il dottor Celi ha evidenziato la rinnovata attenzione con cui il Ministero guarda ai territori e alle regioni che, in special modo sotto il profilo dell'internazionalizzazione, presentano margini di crescita significativi. Questi numeri sono confermati dall'interesse del tessuto imprenditoriale del NE che ha visto 120 imprese e numerosi operatori del settore rispondere all'invito di Finest, per avere un quadro più chiaro e concreto di questa realtà.

“Volevamo trovare il modo di far capire alle aziende le opportunità che hanno a disposizione per aprirsi nuovi mercati. - dichiara il Presidente Finest Renato Pujatti - Non limitarci a dare invocazioni di principio sul “fare sistema”, ma mostrare che questo sistema esiste già, bisogna saperlo sfruttare. Per questo abbiamo messo insieme gli enti che si occupano insieme a noi di accompagnare le aziende nell'internalizzazione. Non solo: sapendo quando sia difficile ed economicamente impegnativo per un singolo imprenditore capire come muovere i primi passi all'estero, abbiamo sviluppato una formula di Internazionalizzazione a km 0, portando qui i rappresentanti diplomatici commerciali e i consiglieri economici di 20 paesi esteri per una serie di confronti B2T, Business to Territory”. L'incontro ha offerto una prima analisi sullo scenario del mercato internazionale, in cui l'Italia sconta una storica “arretratezza”.

Secondo i dati presentati da Luigi Dante, rappresentante Esecutivo Sviluppo Affari per l'Italia della ERBD (Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo), infatti il flusso di investimenti italiani all'estero pur essendo cresciuto significativamente nell'ultima decade (passando nel periodo 2000-2009 da 180 a 578 miliardi di dollari) è inferiore a quello dei suoi principali partner europei. Gli investimenti in uscita rappresentavano il 27,4 % del PIL nel 2009, contro il 57,8% della media europea. I settori di interventi riguardano soprattutto i servizi (44% nel 2009, contro il 59,5% nel 2000) seguito dai prodotti industriali (29,5% contro i 32,3%) e prodotti energetici (in gran crescita al 26,1% contro l'8% del 2000).

La congiuntura economica chiede alle aziende di guardare all'estero per cercare nuovi mercati e nuove forme di partnership: crescere all'estero per crescere in Italia è l'obiettivo di sempre più imprenditori. Il dibattito sì è concentrato sull'apertura di nuovi mercati ma anche sul recupero dell'export, sulle forme di acquisizioni di fondi regionali, nazionali e comunitari, fino a soluzioni molto tecniche, come i programmi informatici per digitalizzare e automatizzare gli iter burocratici nei paesi stranieri. Agevolazioni economiche, forme di assicurazione ma soprattutto assistenza nelle strada per l'internazionalizzazione: l'incertezza e la difficoltà nel capire le regole per investire all'estero, la mancanza di conoscenze e competenze interne, soprattutto per le PMI, sono gli elementi critici emersi dalle domande degli imprenditori.

L'incontro prosegue oggi, 22 giugno, negli spazi della Fiera di Pordenone, quando si entrerà nei dettagli dei singoli Paesi attraverso una serie di incontri bilaterali tra le aziende, gli operatori Finest e i rappresentanti diplomatici commerciali e i consiglieri economici di 20 paesi: Albania, Brasile, Bulgaria, Canada, Cile, Cina, Croazia, Egitto, Federazione Russa, Kazakhstan, Moldova, Polonia, Repubblica Ceca, Germania, Giordnia, Romania, Serbia, Slovenia, Ungheria, Vietnam.

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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