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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Economia

Economia regionale al palo, soffrono consumi e commercio. Fanno eccezione le esportazioni

Economia regionale al palo, soffrono consumi e commercio. Fanno eccezione le esportazioni

Pordenone - Dopo la terza consecutiva valutazione negativa delle prospettive per la nostra Regione, con la tripla "B" di Standard & Poors, giungono altre notizie - buone e meno buone - sull'andamento dell'economia nelle nostre province.

Nella mattinata di lunedì 20 ottobre è stato presentato presso l'Ascom-Confcommercio il “Diario Economico Pordenone” con i principali indicatori congiunturali del 2° trimestre 2014 per l'Italia, il Friuli Venezia Giulia e la provincia di Pordenone.

Sono intervenuti il presidente provinciale Confcommercio Imprese per l’Italia, Alberto Marchiori e il responsabile del Centro studi ricerche e formazione-Format Pierluigi Ascani.

I dati elaborati dal Format hanno mostrato come la situazione di stagnazione, accompagnata da un indebitamento senza precedenti, tolga ossigeno alle imprese, strozzate dalle tasse.

Le aziende, in particolare quelle del commercio, continuano a chiudere e la disoccupazione aumenta: nel territorio, come d’altra parte nel resto d’Italia, quest'ultima, oggi, è raddoppiata rispetto al 2005.

È allarmante il dato diffuso di recente dalla Commissione UE (Rapporto sulla competitività) che sottolinea come la produzione industriale italiana sia calata del 25% dal 2007 ad oggi.

Il settore più in crisi è senz'altro quello del commercio. Le aziende continuano a chiudere a ritmo incalzante e non c'è bisogno di leggere le tabelle per rendersene conto, basta fare un giro in Regione: nei centri commerciali e nei centri storici ormai le saracinesche chiuse sono all'ordine del giorno. L’indice dei consumi elaborato da Confcommercio è sceso dal 94,5% di fine 2011 all'89% di ottobre 2014, lontanissimo dai livelli pre-crisi.

Le esportazioni restano l'ancora di salvezza. Merito di alcuni settori che riescono ad avere successo nei mercati esteri.

Lo evidenza il "report sull'economia regionale" dell'ufficio studi di Banca Popolare di Vicenza, uscito nella stessa giornata di lunedì 18. La produzione industriale è cresciuta con un +5,8% annuo, come il fatturato, +6,7% annuo, grazie al buon andamento registrato dalle vendite sia sul mercato interno sia su quello estero, e anche dei nuovi ordinativi, +4,4% annuo.

Si difendono bene le eccellenze nel campo manifatturiero, come il gruppo Danieli, che ha annunciato che crescerà nei prossimi anni a due cifre.

È di qualche giorno fa la celebrazione, a Buttrio (Ud) del centenario dell'azienda, che è nata nel 1914 a Brescia. L'amministratore delegato Gianpietro Benedetti in tale occasione ha detto che "da oltre un decennio cresciamo bene e da alcuni esercizi ci siamo stabilizzati sui 3 miliardi di fatturato. Ma non ci possiamo permettere di stare fermi".

Benedetti in particolare si è detto soddisfatto del business nel settore dell'alluminio e in particolare in Austria, dove il gruppo friulano ha installato due impianti.

Riuscirà il nuovo Piano di sviluppo delle politiche industriali della Giunta a dare una svolta al futuro della nostra regione? L'assessore Bolzonello confida nei Consorzi industriali, che debbono tornare alla loro vocazione originaria "di attrarre impresa, di fare impresa".

Il sistema dei Consorzi in regione oggi rappresenta solo il 6 per cento dell'industria del Friuli Venezia Giulia. Per Bolzonello "occorre raddoppiare la presenza delle industrie all'interno dei Consorzi, che verranno semplificati ed a cui verrà data una nuova 'mission' ".

Un discorso analogo riguarderà anche i Distretti, "che saranno rivisti e che subiranno una significativa trasformazione portando le aziende all'interno delle nostre grandi filiere".

Le altre "parole d'ordine" saranno quindi competitività, in particolare in prospettiva export, e la conferma dell'attenzione sugli investimenti in Ricerca e Sviluppo e sulla qualificazione formativa di imprenditori e lavoratori.

Per fare ciò "abbiamo però bisogno anche di grandi semplificazioni; di una riscrittura completa, non un semplice rattoppo, delle normative che riguardano il settore manifatturiero", ha detto Bolzonello.

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