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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Economia

Cresce la fiducia delle imprese, ma occupazione e indebitamento preoccupano. L'analisi Confcommercio

Cresce la fiducia delle imprese, ma occupazione e indebitamento preoccupano. L'analisi Confcommercio

Trieste - I primi mesi del 2013 fanno registrare un ulteriore peggioramento della contingenza economica che coinvolge le imprese del terziario del Friuli Venezia Giulia. Timidi segnali di ripresa nel breve periodo si attendono solo con riferimento alla situazione relativa ai prezzi praticati dai fornitori e alle tempistiche dei pagamenti da parte dei clienti.

Crolla la capacità delle imprese di far fronte al proprio fabbisogno finanziario e preoccupa la crescente stretta creditizia: sono sempre meno le imprese che si recano in banca a fare richiesta di credito e, tra quelle che inoltrano la domanda, aumentano le risposte negative.

È quanto emerge nel rapporto dell’Osservatorio (primo trimestre 2013), realizzato da Confcommercio-Imprese per l’Italia Friuli Venezia Giulia in collaborazione con Format research, presentato nei giorni scorsi a Trieste.

La fiducia espressa dalle imprese del terziario del Friuli Venezia Giulia circa l’andamento dell’economia italiana nel primo trimestre del 2013 è in leggera ripresa. Il saldo passa dal -64,1 di dicembre all’attuale -60,9, nettamente migliore rispetto a quello registrato nel resto delle imprese italiane del terziario. La previsione per i mesi di aprile, maggio e giugno dovrebbe mantenere la medesima tendenza.

La situazione appare meno grave rispetto a quella registrata a livello nazionale. Le previsioni nel breve termine danno seguito alle preoccupazioni degli imprenditori (-16,0 su -13,2). Peggiora anche l’indicatore relativo all’andamento dei ricavi nel primo trimestre 2013 (-35,5 su -33,6) benché ancora meno grave rispetto alla media nazionale. La situazione non lascia prevedere particolari spiragli di miglioramento nel breve termine (-15,0 su -12,8).

Sempre più difficile la situazione dell'occupazione per le imprese del terziario del Friuli Venezia Giulia nel primo trimestre 2013 (-18,8 su -16,5). La congiuntura rimane in ogni caso meno grave rispetto alla media nazionale. Le criticità si assottigliano in vista dei mesi di aprile, maggio e giugno continuando tuttavia a manifestarsi la tendenza decrescente dell’indicatore (-9,8 su -9,1).

In peggioramento la situazione relativa ai prezzi praticati dai fornitori delle imprese del terziario del Friuli Venezia Giulia nel primo trimestre 2013 (-29,3 su -27,9). La contingenza è comunque migliore rispetto a quella registrata a livello nazionale. Segnali di una certa ripresa provengono dalla previsione a tre mesi (-16,5 su -17,2).

In lieve peggioramento anche l’indicatore relativo ai ritardi nei tempi di pagamento da parte dei clienti delle imprese del terziario del Friuli Venezia Giulia nel primo trimestre 2013 (-42,1 su -41,0). La situazione appare praticamente in linea con quella registrata a livello nazionale. Segnali positivi arrivano dalla previsione a tre mesi che lascia sperare in un accorciamento delle tempistiche (-16,8 su -18,3).

Diminuisce molto la capacità delle imprese del terziario del Friuli Venezia Giulia nel fare fronte ai propri impegni finanziari. Il saldo congiunturale scende dal -25,6 registrato al termine del 2012 all’attuale -30,0. La situazione appare comunque meno pesante rispetto a quella nazionale. La contingenza negativa dovrebbe arrestarsi in vista dei mesi di aprile, maggio e giugno, quando l’indicatore dovrebbe perlomeno stabilizzarsi.

Decisamente grave la situazione finanziaria per le imprese del terziario della provincia di Gorizia, in netta contrapposizione con quelle residenti nella provincia di Udine. Le due situazioni estreme rimangono agli antipodi anche in vista dei mesi di aprile, maggio e giugno sebbene gli indicatori si ammorbidiscano notevolmente.

Si abbassa la percentuale di imprese del terziario del Friuli Venezia Giulia che nel primo trimestre 2013 si sono recate in banca per chiedere un fido o la rinegoziazione di un fido esistente (sono state il 23,7% contro il precedente 25,4%). In questo contesto diminuisce anche la percentuale delle imprese che hanno visto accolta la propria richiesta di credito con un ammontare pari o superiore (la cosiddetta area di stabilità): sono state il 42,2% contro il precedente 47,0%.

Contemporaneamente aumenta la percentuale delle imprese che hanno visto accolta la propria richiesta di credito con un ammontare inferiore a quello richiesto sommata a quelle che hanno visto respinta la propria richiesta (la cosiddetta area di irrigidimento): sono state il 31,6% contro il precedente 29,8%.

A livello geografico la stretta del credito ha colpito principalmente le imprese del terziario della provincia di Gorizia. Meno grave, ma pur sempre negativa, la situazione che coinvolge il territorio di Udine.

Conseguenza è l’aumento dei tassi di interesse imposti dalle banche e il peggioramento del giudizio degli imprenditori del terziario circa  la situazione relativa alle cosiddette “altre condizioni” applicate ai finanziamenti (es. messa a disposizione di fondi), la “durata del credito” e quella relativa all’andamento delle garanzie richieste dalle banche alle imprese del terziario a garanzia dei finanziamenti concessi.

In questo contesto peggiora la situazione relativa al costo dei servizi bancari nel primo trimestre 2013 (-35,5 su -32,2). La congiuntura appare tuttavia meno grave di quella registrata a livello nazionale. Non sussistono particolari differenze territoriali per il fenomeno in questione.

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Tasso di fiducia sull’economia italiana: -60,9 (da -64,1)
Tasso di fiducia sulla propria attività: -38,9 (da -36,2)
Tasso di fiducia a breve termine: -16 (da -13,2)
Imprese che hanno chiesto un fido: 23,7% (da 25,4%)
Imprese che hanno visto accolta la propria richiesta: 42,2% (da 47%)

Base campione: Terziario Friuli Venezia Giulia 1.536 casi. I saldi sono restituiti dalla differenza tra le percentuale delle imprese che hanno espresso un valore positivo e la percentuale delle imprese che hanno espresso un valore negativo.

Gli indicatori variano tra +100% (nell’ipotesi in cui il totale degli intervistati campione esprimesse un’opinione di miglioramento) e -100% (nell’ipotesi in cui il totale degli intervistati campione esprimesse un’opinione di peggioramento).

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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