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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Economia

Il ministro dell'ambiente Orlando a Trieste per parlare di rigassificatore e crisi della siderurgia

Il ministro dell'ambiente Orlando a Trieste per parlare di rigassificatore e crisi della siderurgia

Trieste - Problemi di approvvigionamento energetico, sviluppo della portualità, prospettive della Ferriera di Servola i principali temi affrontati sabato 4 maggio nell'incontro a Trieste presieduto dal ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando, con la presidente della Regione Debora Serracchiani, accompagnata da diversi assessori.

Alla riunione hanno partecipato anche il prefetto Francesca Adelaide Garufi, autorità locali (i sindaci di Trieste e Muggia, Roberto Cosolini e Nevio Nesladek, la presidente della Provincia, Maria Teresa Bassa Poropat), la presidente dell'autorità portuale di Trieste, Marina Monassi, il commissario straordinario del Gruppo Lucchini, Piero Nardi, e numerosi parlamentari della regione.

Per quanto riguarda l'ipotesi di realizzare nel golfo di Trieste, a terra o off shore, un rigassificatore, la Regione ha chiesto di chiarire la posizione del ministero, anche alla luce delle precedenti azioni attuate dal precedente Governo.

A tale proposito la presidente Serracchiani ha ribadito l'inopportunità della costruzione di un impianto di rigassificazione, per la difficile compatibilità con le attività portuali, considerate "una straordinaria occasione di sviluppo che non possiamo perdere, sulle quali intendiamo fare un investimento vero".

Quella del Golfo di Trieste "è una realtà dove si incrociano esigenze di tutela dell'ambiente e idee diverse di sviluppo", ha detto il ministro. Per cui la sospensione delle procedure era "un atto doveroso" per consentire un approfondimento, un "riesame strategico" della questione. Che coinvolga anche i Paesi vicini, Slovenia e Croazia, con i quali "costruire un rapporto, un confronto istituzionalizzato per una programmazione comune in un'area delicata, che veda la Regione FVG coinvolta e protagonista".

In merito alle prospettive dello stabilimento siderurgico della Ferriera, del Gruppo Lucchini, la Regione ha esplicitamente chiesto al ministro Orlando, nonché già anche al ministro per lo sviluppo economico, Flavio Zanonanto (il quale sarà in Friuli Venezia Giulia nei prossimi giorni), che sia emanato un provvedimento per inserire il sito, analogamente a quanto recentemente accaduto a Piombino, tra quelli delle cosiddette "crisi industriali complesse", per consentirne il risanamento ambientale e la riqualificazione con il concorso di risorse statali.

"Se con un emendamento o con un decreto ad hoc, poco importa", ha detto Serracchiani. Giudicando "interessante" il modulo adottato per Piombino, il ministro ha assicurato che sarà valutata la migliore e più breve soluzione da percorrere, per contemperare le esigenze di risanamento e di rilancio produttivo.

Nell'incontro, che è stato anche occasione per presentare al ministro e alle autorità una parte della Giunta regionale, che si è formata ieri, e che ha visto anche un intervento delle rappresentanze sindacali dello stabilimento siderurgico "per agire in modo trasparente e partecipato", come ha sottolineato Serracchiani, si è parlato anche del sito inquinato di interesse nazionale di Trieste, in cui tra l'altro è inserita la stessa Ferriera.

Su questo aspetto la presidente della Regione ha rimarcato l'opportunità di proseguire spediti sulla strada tracciata con il precedente ministro all'Ambiente, Corrado Clini, che si è concretizzata nella sottoscrizione di uno specifico accordo di programma.

Incontrando i giornalisti, al termine della riunione, Serracchiani ha poi annunciato la volontà, peraltro già espressa nel programma elettorale, di dar vita nel primo anno di legislatura al Piano energetico regionale, insieme al Piano paesaggistico. Parallelamente ha escluso la partecipazione del Friuli Venezia Giulia al raddoppio della centrale nucleare di Krsko, in Slovenia.

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Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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