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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Falesie di Duino: il gufo reale torna a nidificare nella Riserva. Galleria di foto

Falesie di Duino: il gufo reale torna a nidificare nella Riserva. Galleria di foto

Trieste - Il gufo reale torna a nidificare sulle Falesie di Duino: questa specie (nome scientifico: Bubo bubo) costituisce il più grande rapace notturno conosciuto, protetto dalle normative nazionali e comunitarie. Lo rende noto un comunicato della Riserva Marina di Miramare del WWF pubblicato il 25 agosto.

Rapace notturno silenzioso quanto letale, lo strigiforme, che ha scelto la Riserva di Rilke per riprodursi, è un super-predatore, dall’apertura alare che supera il metro e mezzo, che caccia ampi in spazi aperti, e la cui alimentazione è costituita da piccoli mammiferi (anche predatori come faine, e giovani volpi) e altri uccelli, anche rapaci.

Stando alle conoscenze esistenti, la specie era solamente una presenza occasionale a Duino, dove l’unica segnalazione per la specie, era quella del naturalista Franco Perco e dell’ornitologo Paul Tout del 1992.

La certezza di questa emozionante presenza si è avuta tra fine a luglio e inizio agosto, quando sono stati ascoltati ripetutamente i richiami emessi dai giovani pulli per chiedere cibo ai genitori, e anche se l’emozione è stata fortissima, la scoperta non è arrivata del tutto inaspettata: già a metà marzo, infatti, nel corso dei monitoraggi avifaunistici effettuati nella Riserva di Duino, erano stati osservati i resti della predazione di un riccio, attribuibili solitamente al gufo reale, mentre a metà luglio un’altra isolata segnalazione della specie su Ornitho.it la piattaforma nazionale di osservazioni dell’avifauna, aveva messo in allerta gli ornitologi.

È stato a fine luglio però che Luigino Felcher, forestale del Corpo regionale di Duino Aurisina e appassionato ornitologo, ha segnalato i primi richiami da parte di almeno un giovane gufo reale, e la campagna di monitoraggio in atto lungo le Falesie grazie alla collaborazione tra le due riserve di Duino e di Miramare, partner di un protocollo firmato già nel 2010 tra il Comune di Duino Aurisina, soggetto gestore delle Falesie e il WWF, gestore dell’Area Marina Protetta di Miramare, si è focalizzata dunque sulla verifica di questa nuova specie potenzialmente nidificante.

Alle nuove sessioni di ascolto dei richiami dei pulli nella prima metà di agosto, è seguita,
finalmente, lo scorso 22 agosto, l’osservazione diretta della specie da parte di Paolo Utmar, l’ornitologo che ha seguito il monitoraggio: “Diversi appostamenti lungo il sentiero Rilke sono stati infruttuosi, fino all’altra sera: il richiamo del giovane strigiforme mi ha indicato il luogo da cui chiamava e finalmente mi è stato possibile vederlo e perfino fotografarlo, mentre un secondo giovane chiamava da qualche luogo non identificabile dal sentiero”.

La femmina di Bubo Bubo depone due o tre uova e le cova per quaranta giorni, poi rimane con loro solo una decina di giorni perché i piccoli, troppo voraci, potrebbero attacarla. A giugno cominciano i primi voli sempre nei pressi del nido e solo verso luglio\agosto cominciano ad allontanarsi verso altre zone. In autunno i piccoli vengono cacciati via dal luogo di nascita dagli adulti perchè il cibo scarseggia e i gufetti devono arrangiarsi a sopravvivere da soli.

Il più grande nemico naturale (esseri umani a parte) del gufo reale è il corvo imperiale, che sapendo dove cova la femmina, si avvicina a gruppi cercando di farla alzare in volo, permettendo ad altri corvi di distruggere le uova.

La specie, tutelata secondo l’Allegato 1 della Direttiva Europea 79/409/CEE "Uccelli", risulta ad oggi presente sul Carso triestino con poche coppie nidificanti tra gli ambienti rupestri della Val Rosandra e alcune cave di pietra.

“Nell'ultimo anno, approvato e reso vigente il Regolamento della riserva che disciplina la fruizione delle varie aree, il sito naturalistico offre evidentemente maggior tranquillità anche alle specie più esigenti. Questa – spiega l’assessore Andrej Cunja di Duino Aurisina - è una prima testimonianza che anche piccoli spazi, se ben gestiti, possono permettere la coesistenza di progetti di conservazione naturalistica e di obiettivi di sviluppo turistico del territorio. È la dimostrazione sul campo che s'è lavorato bene”.

“Con questa osservazione - precisa Maurizio Spoto, direttore dell’Area Marina Protetta di Miramare - la riserva delle Falesie offre un esempio di come una zona protetta, di limitata estensione (circa 100 ettari tra terra e mare) e sita in un contesto geografico altamente antropizzato, possa ospitare specie rare ed esigenti e nel contempo essere fruita da residenti e visitatori. Situazione simile a quella di Miramare, che pur stretta tra il porticciolo di Grignano e gli stabilimenti balneari si è consolidata nel tempo come un punto di riferimento per la biodiversità marina del Golfo di Trieste.”

Al pari di quello che accade già nella Riserva della Val Rosandra, ora gli attori protagonisti sulla scena avifaunistica duinese sono due, il falco pellegrino e il gufo reale: non resta che auspicare la loro permanenza e pacifica convivenza per la felicità di tutti gli amanti della Natura.

La galleria fotografica d’archivio dei gufi del Carso è a cura del fotografo naturalista e digiscoper Stefano Savini, che scatta con un cannocchiale a lunga distanza per non disturbare i rapaci.

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(Foto di Stefano Savini @savinimages. Licenza Creative Commons: uso non commerciale, citare la fonte)

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