Si conclude la IV edizione di “Timavo System Exploration” con nuovi segreti svelati
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- Categoria: Ecologia ed ambiente
- Pubblicato Giovedì, 25 Agosto 2016 12:48
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - La Società Adriatica di Speleologia con sede nel capoluogo giuliano sta tirando le somme della quarta edizione di “Timavo System Exploration”, la spedizione speleosubacquea conclusasi il 20 agosto scorso.
L’operazione ha visto una corposa collaborazione internazionale: anzitutto con i subacquei francesi specializzati in immersioni speleologiche del National Cave Diving Committee della FFESSM (Fédération française d'études et de Sports Sous-Marins): Marc Douchet, Maxence Fouilleul, Christian Kiki Moré, Brice Masi, Michel Philips e Jeremy Prieur-Drevon.
All’attività logistica e di supporto, oltre alla Società Adriatica di Speleologia, hanno partecipato cinque gruppi italiani, quattro gruppi sloveni, uno francese; si sono uniti anche sei speleologi tedeschi.
Il progetto ha ottenuto il patrocinio dei Comuni di Trieste e Duino-Aurisina. L'Università di Trieste, dipartimento di Matematica e Geoscienze, ha confermato ha reso disponibile la piattaforma galleggiante al Pozzo dei Colombi. Si tratta di un segnale importante per il quale l’Adriatica ringrazia l'Università, proprietaria dell'attrezzatura.
Nel 2016 il TSE potrà fregiarsi, inoltre, della dicitura "In collaborazione con il Museo di Storia Naturale di Trieste". Con il Museo l’Adriatica ha già operato assieme - nel tempo - numerose volte, ma è fondamentale che le attività di ricerca sul Timavo sotterraneo siano condivise e approvate dall'importante istituzione cittadina.
Piero Luchesi, dirigente dell’Adriatica, ha espresso la sua soddisfazione: “I risultati ottenuti in questi quattro anni, nonostante le difficoltà riscontrate, sono importanti e ci forniscono nuove informazioni sulle complicate dinamiche delle acque carsiche sotterranee, e le nuove gallerie scoperte ci danno lo stimolo per proseguire nella ricerca di nuove cavità percorse dalle acque del fiume Timavo”.
Paolo Guglia, coordinatore delle operazioni logistiche al Pozzo dei Colombi presso le risorgive del Timavo, riassume così le esplorazioni nel sito: “Marc Douchet, Christian Kiki Moré e Maxence Fouilleul, durante le loro immersioni, si sono spinti sino a 82 metri sotto il pelo dell'acqua, 80 metri sotto il livello del mare. A quella profondità si stanno seguendo gallerie di dieci metri di diametro e la sorpresa di quest'anno, rispetto agli anni passati, è che con l'avanzare delle esplorazioni si è giunti in un punto dove sembra che il passaggio cominci a risalire e i vani inizino a svilupparsi decisamente verso l’alto”.
Il secondo filone di indagini si è svolto come negli anni scorsi nella Grotta di Trebiciano, dove l’ obiettivo è quello di trovare la prosecuzione sommersa nel lago dove sparisce il Timavo.
Qui si sono immersi gli speleosub Michel Philips, Brice Masi e Jeremy Prieur-Drevon, che nonostante la scarsa visibilità hanno percorso e contrassegnato con una sagola 300 metri di gallerie.
Marco Restaino, giovane speleologo della Società Adriatica, ha curato l'aspetto logistico in questa cavità profonda 329 metri. “I rilievi eseguiti durante le immersioni - ha spiegato Marco Restaino - hanno definito che questa galleria è un enorme tratto sifonante del corso del Timavo; dalla profondità massima raggiunta di quaranta metri, i sub son risaliti sino a quota “zero” e sono emersi in una piccola campana d’aria".
“La galleria prosegue libera in direzione nord-ovest, proprio verso l’area dove le nostre ricerche indicano esserci una grande caverna sotterranea. Secondo i nostri calcoli non possono mancare più di 100 metri prima di entrare in questa nuova cavità. Trecento metri sono stati percorsi, il tratto più profondo e difficile è stato superato, speriamo che il prossimo anno proseguano le esplorazioni e che si riesca a raggiungere questa nuova grande cavità”.
(foto di A. Maizan)
Fotografie, notizie e curiosità sul sito della spedizione:
http://timavosystemexploration2016.blogspot.it/