Il Comune di Trieste ricorre al Tar contro il via libera del Ministero al rigassificatore
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- Categoria: Ecologia ed ambiente
- Pubblicato Giovedì, 23 Aprile 2015 18:56
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - La giunta comunale di Trieste ha approvato il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio – sede di Roma - contro l'atto del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare – Direzione Generale per le Valutazioni e le Autorizzazioni Ambientali del 25 febbraio 2015 ed avverso il parere della Commissione Tecnica di Verifica dell'Impatto Ambientale VIA e VAS del predetto Ministero n. 1706 del 6 febbraio 2015 ed atti connessi.
Il ricorso formale del Comune di Trieste, avverso alla ripresa dell'iter autorizzativo del rigassificatore di Zaule è stato illustrato mercoledì 22 aprile dall'assessore comunale all'Ambiente Umberto Laureni assieme all'avvocato Oreste Danese, alla presenza del direttore del Servizio Ambiente ed Energia Gianfranco Caputi, della consigliera comunale Anna Maria Mozzi e di Lino Santoro di Legambiente.
Il ricorso al Tar del Lazio si basa prevalentemente su aspetti e valutazioni legate al traffico portuale e punta a tutelare gli interessi più ampi del territorio, dalla vivibilità alla sicurezza della collettività e della popolazione.
Curato dall'avvocato Danese, il ricorso, che sarà notificato in questi giorni, prende in esame 10 anni di procedimenti e va ad evidenziare alcune “crepe” presenti nel documento del Ministero dall'ambiente, con atto del 25 febbraio 2015, che ha natura provvedimentale e lesiva delle parti interessate.
Il documento ministeriale, nel favorire l'iter del rigassificatore, non tiene conto e blocca le potenzialità di sviluppo evidenziate dall'Autorità portuale per lo scalo di Trieste.
Criticità vengono così messe in luce sul fronte della previsione dei tempi e delle tipologie di realizzazione, sulla previsione dei traffici portuali e sulla scelta di rimandare le tipologie legate alla sicurezza.
Nel ricorso non mancano infine ulteriori nuovi richiami al rischio sismico della zona. Il ricorso al Tar del Comune di Trieste segue infatti di pochi giorni le segnalazioni già avanzate dalla stessa Amministrazione comunale in sede ministeriale e riguardanti le nuove evidenze geologiche e tettoniche emerse a livello scientifico sul golfo di Trieste, che mettono in luce il potenziale rischio sismico dell'area, cosa finora mai valutata e quindi non presente nella valutazione tecnica di Gas Natural e neppure, di conseguenza, nelle istruttorie degli enti preposti.