Sequestri e controlli per il mais Mon810 in Fvg mentre prosegue il dibattito sulle colture Ogm
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- Categoria: Ecologia ed ambiente
- Pubblicato Mercoledì, 30 Luglio 2014 17:14
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Pordenone - Giornate decisive per le azioni a contrasto della diffusione di colture geneticamente modificate in Friuli Venezia Giulia. Il 29 luglio il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Udine ha convalidato il sequestro preventivo urgente del campo di mais transgenico situato a Colloredo di Monte Albano, coltivato dal leader di Futuragra, Giorgio Fidenato.
Contestualmente è stato emesso un decreto di sequestro preventivo ritenendo che il provvedimento cautelare sia l'unico modo per "impedire che la libera disponibilità dei fondi sui quali il mais era coltivato determini il pericolo di reiterazione del reato mediante la messa a dimora di nuove coltivazioni non consentite".
Intanto gli agenti del Corpo forestale regionale stanno eseguendo una serie di controlli a campione sui campi della regione per verificare se altri terreni, oltre a quelli di Mereto e Colloredo di Monte Albano, siano stati seminati con mais OGM senza inviarne comunicazione alle autorità competenti.
Mentre il Friuli Venezia Giulia difende il proprio ruolo di regione libera da Organismi geneticamente modificati, prosegue il dibattito sull'opportunità per l'Italia di adottare un atteggiamento più flessibile riguardo alle tecnologie genetiche in agricoltura.
Le due principali associazioni di categoria degli agricoltori italiani, Coldiretti e Confagricoltura, non hanno una linea concorde in tal senso. Mentre Coldiretti si dichiara contrario agli Ogm, Confagricoltura, che raggruppa le aziende di maggiori dimensioni, è più possibilista.
In una recente intervista pubblicata il 24 luglio su greenews, Deborah Piovan, imprenditrice agricola nel settore dei cereali, Vicepresidente Provinciale di Confagricoltura Rovigo e delegata a rappresentare l’associazione al tavolo di Expo2015, ha difeso il mais OGM affermando che questo tipo di semente permette di diminuire drasticamente l'uso dei pesticidi. Per Piovan "più OGM nel lungo periodo significa meno chimica".
"In una nota del settembre 2013 - afferma ancora l'imprenditrice agricola - il Ministero delle Politiche Agricole ammetteva che il nostro agroalimentare non può restare in piedi senza gli OGM. Non vedo la logica economica di far produrre una coltura geneticamente modificata in un altro paese, frustrando le scelte degli imprenditori italiani, e poi importarla con tutti i costi aggiuntivi che ciò comporta".