Rapporto clima ed inquinamento, regione promossa con riserva
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- Categoria: Ecologia ed ambiente
- Pubblicato Giovedì, 10 Maggio 2012 17:00
- Scritto da Tiziana Melloni
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Lionello Barbina, direttore generale dell'Arpa, l'Agenzia regionale dedicata all'ambiente, ha esposto mercoledì 9 maggio ai consiglieri della IV Commissione del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia il "Rapporto sullo stato dell'ambiente 2012". Era presente anche Fulvio Stel, uno dei curatori del documento.
Dal rapporto emerge che "In Friuli Venezia Giulia si notano alcuni segni di cambiamento climatico: in 20 anni, la temperatura media è aumentata di 0,7 gradi centigradi. I primi sei mesi dell'anno sono più secchi, gli altri più piovosi; questo causa modifiche negli ecosistemi, in particolare in quelli piu' delicati della fascia delle risorgive".
"La qualità dell'aria non migliora - si legge ancora nel rapporto - anche a causa di un aumento della combustione domestica della legna, non sempre eseguita secondo le regole che evitano l'emissione di inquinanti".
In particolare "non si registra una riduzione significativa né delle concentrazioni medie annuali di polveri sottili - il particolato PM10 - né del numero dei superamenti della concentrazione media giornaliera, particolarmente alto nelle aree pianeggianti dell'Udinese, del Pordenonese, del Triestino e nell'area di Torviscosa".
Per quanto riguarda la qualità delle acque dolci "si evidenziano impatti significativi nella zona montana dovuti a derivazioni a fini idroelettrici, nella bassa pianura a nitrati di origine agricola, e in modo puntiforme a scarichi di depuratori non ancora adeguati".
Nelle acque sotterranee dell'alta pianura e in prossimità delle risorgive "sono presenti in modo significativo nitrati e prodotti fitosanitari di origine agricola. Si rilevano, inoltre, aree più circoscritte di contaminazione di origine industriale".
L'ambiente marino presenta uno stato ecologico da buono ad elevato, ad eccezione del golfo di Panzano, influenzato dal fiume Isonzo e dagli insediamenti monfalconesi.
"Un alto grado di attenzione è comunque richiesto - avverte il rapporto - per la presenza di sostanze pericolose, di microalghe tossiche e per l'incremento della temperatura".
Nell'ambiente lagunare, alcuni tratti sono in uno stato tra il sufficiente e lo scarso, in particolare la parte nord-occidentale della laguna di Marano e a est del ponte Belvedere, che collega Grado con Aquileia.
La contaminazione da mercurio delle foci dell'Isonzo, dei fanghi e delle argille del golfo di Trieste e della laguna di Marano e Grado non supera gli standard ambientali. In assenza di rischio sanitario e nell'impossibilità di bonificare, afferma il Rapporto, è opportuno porre attenzione al consumo di prodotti ittici da parte delle gestanti e dei bambini.