Lirica: al Verdi di Trieste una “Tosca” in veste tradizionale entusiasma il pubblico
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- Categoria: Teatro
- Pubblicato Sabato, 11 Maggio 2013 17:12
- Scritto da Roberto Calogiuri
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Trieste – Venerdì 10 maggio, ore 20.30: sesto e penultimo appuntamento della Fondazione lirica triestina. Con l’opera che Giuseppe Verdi avrebbe voluto scrivere se - come disse - fosse stato più giovane e in forze.
Ma su “Tosca” aveva posato gli occhi Giacomo Puccini che, nel dramma di Sardou, aveva intuito il cavallo vincente per distaccare i rivali italiani sul terreno del verismo. Fu così che il nuovo secolo si inaugurò con un nuovo e moderno impulso narrativo impresso al melodramma.
In competizione con Mascagni, Leoncavallo e Giordano, ora il maestro avrebbe trattato di amore perseguitato – come di consueto – però combinato con gelosia, perversione erotica, sadismo, ricatto, dissacrazione, tortura fisica e psicologica, tentativo di stupro, omicidio, vendetta e suicidio finale. Il tutto ambientato nei luoghi del culto e del potere politico.
In termini attuali, un dramma “pulp”. Il genio teatrale di Puccini aveva anticipato, nei contenuti e nella misura, il ritmo cinematografico creando una miscela che spiacque alla critica ma entusiasmò il pubblico e lo stesso Sardou che considerò il libretto superiore al dramma. Un soggetto che potrebbe ispirare Quentin Tarantino, a volerne ricavare un allestimento postmoderno.
Giulio Ciabatti, invece, ha organizzato una regia ordinata e tradizionale (in senso positivo) sullo schema di Mario Bolognini. Da alcuni dettagli si vede che ha lavorato con la partitura in mano, pur vincolato dalle scene eleganti, disegnate per la prima assoluta, da Adolf Hohenstein, uno dei padri del cartellonismo Liberty, maestro degli artisti triestini Metlicovitz e Dudovich.
Elegante e calibrata anche la direzione del M° Donato Renzetti. Dopo qualche incertezza iniziale, il discorso musicale si sviluppa con fluidità e con i giusti chiaroscuri degli incisi tematici, degli accenti drammatici e dei momenti melodici. Ben evidenziata l’acme drammatica del secondo atto.
Nel cast ha signoreggiato Roberto Frontali nella parte di Scarpia. Ruolo tradizionalmente ricco e complesso che il baritono romano ha risolto con intelligenza scenica, abilità attorale, declamatoria e vocale, senza mai perdere il controllo dell’emissione. Quando muore se ne avverte la mancanza poiché, per tutto il tempo in cui rimane in scena, l’interpretazione di tutti beneficia della sua autorità professionale.
Infatti la recitazione del tenore Alejandro Roy (Cavaradossi) e della soprano Alexia Voulgaridou (Tosca) è in genere legnosa e meccanica. Roy esibisce acuti potenti, sicuri e brillanti, un’emissione arretrata e non ricca di armonici. Ne deriva un timbro lucido e metallico, molto adatto ai rari momenti eroici ma improprio nelle aperture melodiche e fluenti dei duetti e delle romanze.
Una cosa simile accade per Alexia Voulgaridou. Buona l’intonazione, ottima e sorvegliata la pronuncia, eppure, quando il canto dovrebbe farsi soave e tenero, si appiattisce e difetta di duttilità. Nelle parti più spinte sembra molto rigida e affaticata e, per sostenere i fiati, deve reclinare il busto.
Molto ben caratterizzato è il Sacrestano del baritono Paolo Rumetz che si muove con disinvoltura consumata, correttezza vocale e la giusta misura di amenità. Buono anche l’Angelotti del basso Gabriele Sagona dalla voce rotonda e pastosa.
Completano il cast Nicola Paimio (Spoletta, tenore), Christian Starinieri (Sciarrone, basso), Giuliano Pelizon che dividerà con Giovanni Palumbo il ruolo del carceriere (basso). La voce educata e delicata del pastorello è di Emma Orsini che si alterna con Erica Benedetti.
Il coro, come di consueto, è preparato ottimamente dal M° Paolo Vero. Partecipa con l’usuale garbata presenza il Coro di Voci Bianche “I Piccoli Cantori della Città di Trieste” diretti da Cristina Semeraro.
Le scene sono stare realizzate da Ettore Rondelli. Luci di Claudio Schmid. Costumi eleganti (in particolare il nero per Scarpia) di Anna Biagiotti.
Pubblico plaudente con punte da esaltazione sportiva.
Repliche: sabato 11 maggio, ore 15.30 turno S, martedì 14 maggio, ore 20.30 B, venerdì 17 maggio, ore 20.30 E, domenica 19 maggio, ore 15.30 D, martedì 21 maggio, ore 20.30 C.
Nella recita di sabato 11 maggio i ruoli di Tosca, Scarpia e Cavaradossi saranno interpretati da Alisa Zinovjeva, Alberto Mastromarino e Mario Malagnini.
Prossimo e ultimo appuntamento della stagione dedicato al balletto: Apollon su musica di Igor Stravinskij e La Tragédie de Salomé di Florent Schmitt, 28 giugno 2013.
[Roberto Calogiuri]