Noa e il suo Love Medicine Tour a Trieste
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- Categoria: Musica
- Pubblicato Venerdì, 31 Ottobre 2014 16:44
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Trieste – A conferma del suo talento e della sua vocazione alla musica impegnata, sul piano sociale e umanitario, la cantante israeliana Noa si è esibita, ieri sera 30 ottobre al Politeama Rossetti, con la classe e l’entusiasmo che le sono proprie, regalando al pubblico un concerto magnetico.
Ben venti i brani proposti, che Noa ha portato in scena spaziando nel suo lungo percorso artistico fino all’ultimo disco Love Medicine, da cui prende il nome il tour, cha ha toccato diverse città italiane.
Decolla subito con sei brani cantati uno dietro l’altro, catturando il pubblico e focalizzandolo sui contenuti della sua musica e sulla sua inconfondibile voce che mescola jazz, rock e sapori orientali. Accolti con Shalom, un saluto oltre che un augurio, ha proseguito con Nothing but a song eHappy Song, ispirata da Milton Nacimento e Joao Bosco, infine il brano Pokeach per arrivare al mantra di I don’t Know. A rendere ancora più coinvolgente l’atmosfera, il suo perfetto italiano con cui ha salutato tutti i presenti, ringraziando Pat Metheny, che ha creduto in lei vent’anni fa e lo ha tornato a fare in questo ultimo album Love Medicine con la canzone Eternity and Beauty, esibendosi in una performance originale.
Ad accompagnarla il suo maestro di sempre Gil Dor, che si è esibito con la sua chitarra in un assolo strumentale in Mishaela instrumental, a seguire Gadi Seri che ha sfoggiato il suo tocco di percussionista nel brano Sapari accostandosi alla voce di Noa ed infine Adam Ben Ezra e il suo basso.
Ed ancora da Look at the Moon, Little Star, brani scritti per il musical su Giovanni Paolo II, a Santa Lucia ed Era di maggio, un sentito omaggio alla musica italiana arrivando alla bella Child of man con l’esclusiva partecipazione del quartetto d’archi degli sloveni Verena Rojc al violino e Simona Slokar al violoncello e i due italiani Stefano Furini sempre violino ed Elisabetta Chiappo alla viola.
L’ immancabile Beautiful that way e la sarcastica Chicken coop aria hanno chiuso la serata.
"L'amore è la fonte del mio canto" lo ha sottolineato più volte Noa durante il concerto e si palesa in quel “grazie” costante che rivolge al pubblico, quasi imbarazzante, come se fossimo noi a regalare qualcosa a lei. La sincerità e l’umiltà del suo slancio Noa la comunica tout court, con un linguaggio che passa, non solo per la musica, ma dalla gestualità e dalla voce che danno il calore di un abbraccio.