Il Quintetto dei Berliner e la sonata a Kreutzer tra musica e letteratura
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- Categoria: Musica
- Pubblicato Martedì, 29 Maggio 2012 12:03
- Scritto da Tiziana Melloni
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TRIESTE - Gran finale nella serata del 28 maggio presso la sala del Ridotto del teatro Verdi di Trieste per il concerto conclusivo della rassegna "Salotto cameristico" curata dall'associazione Chamber Music di Trieste e giunta alla sua ottava edizione. La direzione artistica guidata da Fedra Florit ha fatto centro con uno spettacolo di grande respiro culturale: il quintetto d'archi dei celebri Berliner Philarmoniker ha offerto al pubblico un programma che è andato al di là della semplice esecuzione musicale.
Seguendo il filo conduttore della "Sonata a Kreutzer" di Ludwig van Beethoven (n. 9 in la maggiore op. 47), eseguita magistralmente nella prima parte della serata, il gruppo musicale tedesco ha proposto al pubblico l'aggancio con la novella del romanziere russo Lev Tolstoj attraverso la proiezione di alcune scene del film muto girato a Praga nel 1927 dal regista Ceco Machaty ispirato all'opera letteraria. La carrellata si è conclusa con l'esecuzione del Quartetto n.1 "La sonata a Kreutzer di Tolstoj" di Leos Janacek, composta l'anno successivo a quello del film. Il bis concesso dai Berliner è stato il Quartetto per archi n. 1 di Bedrich Smetana "Dalla mia vita", dedicato alla moglie morta.
Il quintetto d'archi dei Berliner Philarmoniker è unico nel suo genere poiché ha aggiunto un contrabbasso, in modo da rappresentare tutte le sezioni dell'orchestra. I violini sono: Romano Tommasini e Thomas Timm. Wolfgang Talirz è la viola; Tatjiana Vassilijeva il violoncello; Nabil Shehata il contrabbasso. Eccellenti tutti per qualità del suono, affiatamento e sentimento; una particolare menzione merita il violoncello: si nota la scuola di Rostropovich, presso il quale ha studiato la Vassilijeva.
La "sonata a Kreutzer" fu composta da Beethoven nel 1803 ed ebbe molti risvolti umani e letterari. La sua durata è anomala (40 minuti). Inizialmente fu la “Bridgetower Sonata”, così intitolata da Beethoven in omaggio al violinista che lo aveva accompagnato nella prima esecuzione (Vienna maggio 1803), ma dopo un furioso litigio tra i due, viene dedicata, dallo stesso Beethoven, a Kreutzer, celebre violinista parigino, che comunque non la eseguì mai ritenendola troppo difficile.
Nel 1889 Lev Tolstoj scrisse un racconto intitolato "La sonata a Kreutzer", in cui si racconta la storia di un marito ingannato che a un certo punto pugnala la moglie adultera. In questo caso "galeotto" non fu il libro di Lancillotto e Ginevra, ma proprio la celebre sonata beethoveniana.
Il brano di Janacek si ispira pure alla novella, ma offre un finale in cui s'intuiscono rimorso e perdono.