XXII Festival di Musica Sacra. A Pordenone nel segno del dialogo interreligioso
- Dettagli
- Categoria: Musica
- Pubblicato Mercoledì, 16 Ottobre 2013 12:39
- Scritto da Redazione ilfriuliveneziagiulia
- Visite: 1057
Pordenone – Presentata il 16 ottobre presso la sala consiliare del Comune di Pordenone, l’edizione 2013 del Festival internazionale di Musica Sacra di Pordenone, diretto da Roberto Calabretto ed Eddi De Nadai, quest’anno «intitolato a “Vox populi, vox Dei” – spiegano i curatori - per sottolineare l’attenzione alla voce, al canto, alla parola che alla Parola di Dio e delle Sacre Scritture si ispirano».
In cartellone dal 27 ottobre al 21 novembre 2013 con quattro proposte, il Festival internazionale di Musica Sacra rinnova la sua capacità di «incrociare tensioni diverse ed echi di tradizioni antichissime ora lasciati al loro originale aspetto, ora proposti nella rivisitazione di compositori più vicini al nostro tempo, ora presentati così come sono offerti nelle forme liturgiche della contemporaneità».
Quest’anno, il cartellone si inscrive in una cornice storica e interculturale d’eccezione, perché la XXII edizione del Festival rientra in un progetto più articolato di iniziativa culturale che include la mostra pittorica di Tonino Cagnolini sul Patriarca medievale Bertrando de Saint Geniès e inoltre un ciclo di seminari di approfondimento storico-artistico, percorsi guidati sui luoghi del Patriarca aquileiese e pubblicazioni specifiche.
La memoria di Bertrando si ricollega al rinnovato impegno di recupero regionale e nazionale dell’antica Aquileia, matrice storica e religiosa del Nordest d’Italia e dell’Europa, intersecandosi allo storico anniversario dell’editto di Costantino (313 d.C.) che vide la luce in una località individuata nelle prossimità dell’attuale Belgrado: e sarà proprio il Coro del Teatro Nazionale dell’Opera di Belgrado a suggellare i concerti del Festival, giovedì 21 novembre.
Nella ricorrenza del 1700° anniversario dell’Editto di Costantino, il concerto esprimerà quel dialogo interreligioso che ha sempre sotteso la filosofia del Festival nella sua ampia eterogeneità di proposte. La vocalità prorompente del coro della massima istituzione musicale serba echeggerà in sontuosamente la voce, i colori, gli incensi, le luci calde del canto liturgico ortodosso.
Si parte dunque domenica 27 ottobre, alle 20.45 nel Duomo Concattedrale di San Marco a Pordenone, con Il cenacolo musicale, concerto del soprano Gemma Bertagnolli su musiche di Valentini, Porpora, Corelli, Haendel: un affresco sonoro di un’epoca nella quale l'Italia era non una scuola bensì “La Scuola” della Musica. Roma, Bologna, Napoli e i Riti della Chiesa Cattolica Romana furono infatti fonti d’ispirazione per creazioni artistiche tra le più alte che la storia della musica possa annoverare. Il Cenacolo Musicale, realtà tra le più importanti del nostro territorio per la ricerca filologica del repertorio barocco, proporrà una silloge di composizioni che testimoniano la sontuosità e il carattere inconfondibile della musica religiosa in Italia a cavallo tra XVII e XVIII secolo. Proposta impreziosita dalla presenza di una delle interpreti di riferimento a livello mondiale per la musica barocca italiana, Gemma Bertagnolli.
Si prosegue domenica 3 novembre, alle 11 nell’Auditorium del Centro Culturale Casa Zanussi, con un evento concertistico dedicato al canto come esperienza di Dio e preghiera corale,al canto come veicolo di comunicazione col Divino e col quale lo stesso Dio si rivela all'uomo (“In principio era il Verbo”, recitano i famosissimi versetti delle Sacre Scritture). Protagonista sarà il cantore principale della Sinagoga di Vienna, il tenore Shmuel Barzilai, accompagnato al pianoforte da Zoltan Neumark. Sarà un viaggio suggestivo nella tradizione musicale ebraica, attraverso i canti che rientrano nella tradizione popolare e quelli normalmente utilizzati nelle liturgie delle celebrazioni religiose giudaiche. La vocalità del canto di Sinagoga riporta ad una arcaicità che rimanda alle più antiche salmodie, giunte fino ai nostri giorni in un lentissimo processo di contaminazione col vissuto, secolo dopo secolo, delle varie comunità ebraiche distribuite in Europa e nel mondo. La spettacolarità dell'evento viene amplificata dalle qualità vocali del cantante, un Hazzan ossia il cantore officiante della Sinagoga che canta e legge la Torah guidando le preghiere nella sua funzione di Shelliach Tzibbur, il messaggero della comunità.
Terzo appuntamento martedì 12 novembre, alle 20.45 nel Duomo Concattedrale di San Marco: di scena sarà la Cappella Altoliventinadiretta da Sandro Bergamo, impegnata nella rappresentazione del Dramma liturgico al tempo Bertrando d’Aquileja, per la regia di Carla Manzon.Ecclesiastico di vastissima cultura e abilità diplomatica, Bertrando de Saint Geniès favorì ogni forma artistica e letteraria durante il suo breve ma incisivo Patriarcato aquileiese. I drammi liturgici, forma di “preghiera scenica” in voga nel Trecento, ebbero in Friuli esempi particolarmente significativi e testimoniano l’alto livello della vita culturale e musicale della nostra regione. Il Planctus Mariae e il dramma In Ressurrectione Christi Representatio sono tramandati da manoscritti rispettivamente del XIII e del XIV secolo, in una versione che veniva rappresentata all’epoca del patriarca Bertrando. La sacra rappresentazione medievale permette di attingere ad un patrimonio più “nostro”, un viaggio nella macchina del tempo che ci porta nelle atmosfere del Patriarcato di Aquileia, epos glorioso per il Friuli dal punto di vista politico, ma certamente anche musicale. La proposta della Cappella Altoliventina unisce la ricerca storica e filologica degli antichi testi con la realizzazione scenica essenziale ma fortemente suggestiva di Carla Manzon.
Gran finale, come anticipato, giovedì 21 novembre, sempre alle 20.45 nel Duomo Concattedrale di San Marco, con il concerto del Coro del Teatro Nazionale dell’Opera di Belgrado diretto da Djordje Stankovic. In programma musiche S. Mokranjac, S. Hristic, M. Tajcevic. Per la Chiesa Ortodossa Serba l’Imperatore Costantino e la madre Elena sono Santi. Nel 1700° anniversario dell’Editto di Milano, il massimo Teatro Nazionale Serbo si fa ambasciatore del dialogo interreligioso, presentando ufficialmente il proprio prestigioso coro in un programma dedicato ad alcuni significativi momenti della liturgia ortodossa, riletti nella musica evocativa dei più noti compositori nazionali di fine Ottocento, del Primo e del Secondo Novecento.
Promosso da PEC - Presenza e Culturae Centro Iniziative Culturali Pordenone con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, il Festival internazionale di Musica Sacra è sostenuto dal Comune di Pordenone, la Banca di Credito Cooperativo Pordenonesee il Centro Culturale Casa Zanussidi Pordenone. Questa XXII edizione trova la collaborazione inoltre dell’Università della Terza Età, del Comune di San Vito al Tagliamento, del Duomo Concattedrale di San Marco, dell’USCI Fvg, dell’Istituto Italiano di Cultura di Belgrado, della Comunità Serbo-ortodossa di Trieste.
Tutti i concerti saranno ad ingresso libero. Info: Presenza e Cultura - Centro Iniziative Culturali Pordenone, via Concordia 7 - 33170 Pordenone. Tel. 0434 365387
www.centroculturapordenone.it - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
(Nella foto in basso: il Coro del Teatro Nazionale dell'Opera di Belgrado)