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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Le parole pensano: oggi più che mai. Lasciamole libere di pensare e di pesare

Le parole pensano: oggi più che mai. Lasciamole libere di pensare e di pesare

Udine - Scorri on line i titoli dei giornali, dai un occhio ai blog più frequentati o a quelli che ritieni più credibili... con grande sforzo non prepari il passaporto e un progetto di vita all’estero.

14 milioni di persone vedono il festival di San Remo. Un comico – che potrebbe sostituire molti opinion leader ospiti qua e là - viene fischiato da quella che sembra essere stata una claque lì apposta per farlo.  

L’amministratore delegato di Finmeccanica è stato arrestato: si osserva ora la borsa come reagirà, mentre l’India minaccia di cancellare l’ordine. Le banche in barba alla privacy renderanno noto al Fisco il valore dei nostri risparmi. Nel 2012 hanno chiuso 104.000 aziende. Un commercialista si nasconde 160.000 euro nella biancheria e cercare di varcare il confine.
Il Papa si è dimesso, dilagano quesiti politici, di salute, forse che il pensiero illuminista relativista sta intaccando la fede? Gli Uffizi chiudono perché il poco personale è tutto influenzato.

Il siparietto continua, tra ammonizioni che hanno il sapore dell’avvertimento violento "a San Remo non mi si tocchi il Papa" mentre solo qualche giorno prima, forse preparato copione da avanspettacolo, forse spontaneo geriatrico sussulto, ad una dipendente si fanno domande sul numero dei suoi orgasmi e le si guarda il deretano di fronte ad un pubblico divertito e ammiccante. La donna ride e forse cerca di sottrarsi. Alla ex ministra in una nota trasmissione arriva la battuta sessista di un attore nei panni di un politico e alla richiesta di scuse da parte della signora anche il conduttore nicchia per un po’ prima di fargliele.

Certo non è facile sottrarsi al desiderio di “prova un po’ anche tu a vedere come si sta da quella parte” tutto considerato ciò che riguarda la signora, ma la cosa è francamente triste, degradante, mortificante. E vergognosa.

Vergogna è parola, come tutte, che apre corridoi nella mente. In questo caso collegati alla struttura morale, all’etica dell’ambiente in cui viviamo, persino nel nostro pensarci genitori, figli, fratelli e sorelle, nei ruoli familiari e affettivi prima ancora che in quelli sociali.

La vergogna è un sentimento importante, presuppone la coscienza di avere infranto regole e codici appartenenti a tutta la comunità, di avere rotto un patto condiviso.

Non sappiamo ancora se è troppo tardi e se ci stiamo solo illudendo, ma ugalmente varrebbe la pena di ricominciare a riflettere sul valore delle parole e sull’uso che ne facciamo.
Può darsi che i corridoi si sgomberino, riportino chiari i passaggi impliciti che l’apprendimento del linguaggio ha concesso ad ognuno di noi.
Le parole pensano: lasciamole parlare.

Maria Zaffira Secchi - Udine

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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