Quelle scarpe vuote, simbolo delle tante violenze subite dalle donne
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- Pubblicato Lunedì, 26 Novembre 2012 18:41
- Scritto da Paola Dalle Molle
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Un’installazione simbolica fatta con un centinaio di scarpe femminili appoggiate sul marciapiede. Ognuna simbolo di una storia finita male. Un segnale forte che Trieste, in via San Nicolò, attraverso l’iniziativa della Commissione Pari Opportunità del Comune, ha lanciato per dire basta alla violenza sulle donne.
Quelle scarpe vuote, simbolo di una femminilità tradita, adagiate sul pavimento, circondate dal silenzio dei passanti, erano un monito, un invito a non dimenticare, un incoraggiamento a non cadere nella paura per chi oggi è vittima di soprusi “in nome dell’essere donna”. Una dramma fuori dal tempo che sa di medioevo più che di terzo millennio.
Una strage delle innocenti che presenta numeri da olocausto, in Italia, dove 3 milioni di donne hanno subito violenza, 120 sono le donne uccise nel 2011, 101 le donne uccise nel 2012 fino al 31 ottobre. 13.137 le donne che si sono rivolte ai Centri Antiviolenza in Italia nel 2011; il 68% sono donne italiane (Di.re- Associazione Nazionale dei Centri Antiviolenza, 2011).
La soluzione? Parità, condanne severe per i colpevoli ma anche nuove leggi, rapide e adeguate a tutela del mondo femminile contro questa forma di violenza che presenta mille sfumature e non solo fisiche. La violenza cammina su sentieri oscuri e inimmaginabili difficili da capire ma va fermata senza aspettare altre vittime.
Ieri, domenica 25 novembre, si celebrava la giornata mondiale contro la violenza sulle donne e oggi cosa resta? Quante donne ancora dovranno morire, quante saranno solo carne da macello in nome di quello che un uomo chiama amore? L’emergenza di questo dramma non va dimenticato fuori dalle celebrazioni. Questo martirio che ieri riempiva le pagine dei social network, domani con il suo bagaglio di vigliaccheria si anniderà di nuovo nelle case, nelle famiglie, lungo le strade. Fino ad allora, per molte donne, l’uomo nero esisterà ancora.