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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

I trend del settore vendita auto sono in espansione

I trend del settore vendita auto sono in espansione

Sarà per merito di una piccola ripresa dell’economia italiana, sarà perché l’italiano medio non sa rinunciare a possedere l’automobile, ma quest’anno nel nostro Paese sono state vendute molte automobili. I numeri parlano chiaro: gli acquisti delle vetture sono in rialzo e questo trend riguarda in particolare la vendita di auto online.

Nel periodo che va da gennaio ad ottobre 2015 sono stati circa 1.330.005 gli autoveicoli venduti, un +14,67% rispetto al medesimo periodo del 2014. La particolarità riguarda il fatto che la maggior parte di queste vendite è avvenuta online. Questa tendenza è dettata dal fatto che le persone trovano nel web una possibilità di risparmio.

Online, tramite un confronto tra vetture a chilometro zero e di recente immatricolazione disponibili nei concessionari di tutta Italia, si possono fare affari di ogni tipo dalle berline a quelle più lussuose. In rialzo anche i siti per la vendita della propria vettura come il portale noicompriamoauto.it. La tendenza è così predominante che a conclusione del 2015, a fine novembre, il mercato delle auto in Italia ha registrato un incremento complessivo delle vendite rispetto all’anno precedente del +23,5%, portando le immatricolazioni complessive a quota 2 milioni e 464 mila vetture (+15,5%). Dall’analisi delle immatricolazioni durante gli 11 mesi, relativamente allo stesso periodo del 2014, la tipologia di auto acquistate rivela un aumento relativo a crossover e multispazio, con un incremento, rispettivamente, del 40% e del 23%.  

Crollano, invece, le cabrio, i cupè e le monovolume. Per quanto riguarda le alimentazioni, i valori sono positivi per tutte meno per le bifuel. Le benzina-gpl presentano una leggera flessione, -0,8%, le auto a metano registrano un pesante -11%, mentre i motori turbodiesel, rispetto a novembre 2014, impennano con un + 28,4%.  Per quanto riguarda le case automobilistiche si registra, nonostante lo scandalo, un più +9,3% per Volkswagen, per FCA un +17,6%, per il gruppo PSA un +13,8%, un +18,8% per Ford e Opel, un 15% per Renault e un +27,3% per Daimler. «Siamo di fronte a segnali incoraggianti – ha detto Massimo Nordio, presidente dell’UNRAE– capaci finalmente di alimentare una spirale positiva di propensione alla sostituzione dell’auto, soprattutto in ragione della vetustà del parco circolante. Resta aperto il tema delle vendite a società che ristagnano con modeste performance, sintomo di una sofferenza fiscale ancora forte da parte delle piccole e medie aziende».

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