Qui e Oltre: un collettivo di artisti da sabato 8 giugno a Casa Furlan
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- Categoria: Eventi
- Pubblicato Mercoledì, 06 Giugno 2012 13:02
- Scritto da Fabiana Dallavalle
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Inaugura sabato 8 giugno, alle 19.00, la nuova mostra presentata da FAF, Fondazione Ado Furlan. Lo spazio espositivo, esso stesso luogo di trasformazione e indagine creativa da parte del gruppo di artisti friulani che ha pacificamente occupato Casa Furlan a Rosazzo di Manzano, costituisce una novità nel panorama delle così dette mostre d'arte.
Il lavoro del Gruppo composto dall’artista Federico Rizzi, dai fotografi Alberto Moretti e Giulia Iacolutti e dalla pianista Agnese Toniutti, ha come titolo “Qui e Oltre” e l’inaugurazione punta a coinvolgere il pubblico in un’esperienza d’arte performativa che è frutto di un percorso di ricerca architettonica, fotografica e musicale.
Spiegano gli artisti coinvolti nel progetto: “il nostro gruppo propone un lavoro di ricerca creativa come superamento della collettiva di artisti: in una contemporaneità dominata da un’arte centrata sul mercato del Nome conosciuto, è parso interessante decidere di assegnare allo Spazio ospitante, progettato e trasformato dai Nomi, il senso e il ruolo stesso di Opera.”
I volumi, e i muri da cui son definiti,gli spazi di casa Furlan,che trattengono in loro centenarie ed invisibili storie, acquisiranno racconti nuovi e differenti sensi grazie al lavoro di lettura del sito architettonico e al conseguente processo di restituzione creativa delle idee del Gruppo. Ogni opera esposta diventerà allora esente da paternità, essendo principalmente il risultato dell’osmosi dialettica e dello sviluppo collettivo di idee, che ogni artista ha poi indirizzato nel proprio ambito di competenza.
“Nell’allestimento proposto, il luogo diventa metonimia, occasione di cambiamento dei nostri destini possibili, in cui possiamo scegliere o subire la Fuga dalla realtà, l’Aspirazione superiore, la Quotidianità, il Dramma. Un solo destino il visitatore potrà scegliere, perché solo da uno, Qui, nella vita vera, siamo condotti o, nostro malgrado, investiti. C’è però uno stato che tutti ci unisce - fedeli e infedeli, atei o credenti - che è l’Oltre, liquido aereo e sonoro, per entrare nel quale dovremo abbandonare le scarpe che abbiamo calzato per attraversare il nostro destino terreno.”