Termina a Trieste l'8 marzo la mostra fotografica “Amazonen” sul tema del cancro al seno
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- Categoria: Eventi
- Pubblicato Giovedì, 06 Marzo 2014 11:17
- Scritto da Ilaria Gasparo
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Trieste - Si conclude nella giornata dedicata alla donna, sabato 8 marzo, la mostra fotografica intitolata “Amazonen”, progetto artistico che affronta il tema del cancro al seno e che, dal 20 febbraio scorso, è possibile visitare presso le sale della biblioteca statale di Trieste “Stelio Crise”.
L’idea alla base dell’esposizione nasce dall’esperienza della perfomer tedesca Uta Melle, che, affrontata la diagnosi di cancro al seno e la doppia asportazione delle mammelle decide di fondare a Berlino il gruppo Amazonen. Ispirato alla leggenda delle guerriere amazzoni, che si privavano di un seno per utilizzare meglio l’arco, il gruppo nasce dalla necessità di reagire ad una malattia che è in preoccupante crescita in Europa e che porta pesanti conseguenze psicofisiche su decina di migliaia di donne ogni anno.
La mostra, curata da Nadine Barth, conta un totale di 30 immagini di Jackie Hardt (foto a colori) ed Ester Haase (foto in bianco e nero), immagini forti e coraggiose. Le suggestive fotografie, esposte precedentemente in numerosi ospedali tedeschi, rompono in maniera netta con l’idea tradizionale di bellezza e di malattia, dimostrando che “la vera bellezza è la vita che continua.” Attraverso la rappresentazione dei loro corpi mutilati, le donne rappresentate riprendono possesso della loro fisicità e femminilità, in un processo di accettazione e superamento del dramma che hanno vissuto.
Oltre alla bellezza oggettiva delle immagini, a colpire è la rottura con l’etica comune diffusa nella società, in cui domina la tendenza a nascondere la malattia e le sue conseguenze, ricorrendo anche a rimedi chirurgici per riportare il corpo all’aspetto precedente l’operazione. Queste fotografie invece sembrano gridare le parole di Uta Melle “una donna senza seno resta una donna”, affermando come non ci sia nulla di cui vergognarsi o da nascondere. Il messaggio che l’artista tedesca vuole trasmettere a chi ha la sfortuna di vivere la sua stessa situazione è chiaro: “la tua vita vecchia è finita. Ma ne cominicia una nuova.”
L’ingresso alla mostra è gratuito e ciò che la visita lascia dentro vale molto di più di qualsiasi mazzo di mimose.
Ilaria Gasparo