Adriatico: una storia scritta sull’acqua.
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- Pubblicato Martedì, 03 Dicembre 2013 15:22
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Trieste - Continuano gli appuntamenti di "Adriatico, una storia scritta sull'acqua" la manifestazione su natura, cultura, economia e paesaggio del mondo adriatico, con l’incontro “Goffredo de Banfield e la stazione idrovolanti di Trieste”, di venerdì 6 dicembre alle ore 18 alla Sala degli incontri del Vis A Vis/Duchi D' Aosta - piazza dello Squero vecchio, 1 a Trieste.
A dialogare con il pubblico lo scrittore e giornalista Alessandro Marzo Magno a partire dal suo libro “Romba il motore. Storie di aviatori”. Presenta Marino Vocci, presidente del Gruppo / Skupina 85.
Storie di uomini, di passioni, di macchine, di sfide per costruirle e per farle librare nell'aria. Storie di volo, insomma. È questo il contenuto di “Romba il motore”: una raccolta di saggi storici rigorosi ma al contempo curiosi, di storie minori che però rispecchiano la grande storia, spesso tragica, che ha percorso e dilaniato l'Italia. Come ad esempio i due Luigi, entrambi patrioti e tuttavia nemici: l'uno stava con i partigiani di Tito, l'altro con i nazifascisti. Romba il motore è un racconto di grandi imprese, costellato di episodi piccoli e dimenticati, come quello del saluto ad alta quota tra i nemici giurati Goffredo de Banfield, l’Aquila di Trieste, e l’asso romagnolo Francesco Baracca, incrociatisi tra le nuvole del Carso il giorno di capodanno del 1917. C’è la storia picaresca di Guido Keller, alias Asso di cuori, amico di D’Annunzio e, si narra, colui che lo convinse a guidare l’impresa di Fiume. C’è tutto quello che è successo tra le nuvole negli ultimi cent’anni, per capire quanto ingegno e tenacia ci siano voluti per rendere possibile, oggi, il semplicissimo gesto di salire in aereo e prendere il volo. Storie oscure, dimenticate, come quella dell'aeronautica afghana creata dagli italiani negli anni Trenta, o dell'intervento delle nostre ali in Iraq nel 1941. Storie industriali, come la battaglia tra "più leggeri" e "più pesanti" dell'aria: l'esito della sfida tra dirigibili e aerei non era affatto scontato prima della tragedia dell'Hindemburg nel 1937. Come non lo era il fatto che gli aerei che utilizzavano la terra per decollare e atterrare prevalessero su quelli che usavano l'acqua, come testimoniano i numerosi idroscali disseminati per l'Italia, a cominciare da quello di Trieste.
Evento organizzato dall'Associazione ambientalista Marevivo con la collaborazione del Gruppo/Skupina 85 e del quotidiano Primorski Dnevnik, il contributo della Samer & Co. Shipping, del Vis A Vis Grand Hotel Duchi D’Aosta e delle Cooperative Operaie di Trieste.