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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

“L’onda dell’incrociatore”: la prima produzione della Casa del Lavoratore Teatrale

Trieste – Uno spettacolo tutto triestino, quello che va in scena domenica 28 luglio alle ore 21 nella terrazza del circolo della Società Triestina della Vela, dal titolo L’onda dell’incrociatore, sia per il  testo tratto dal romanzo di Quarantotti Gambini, libro che gli valse il premio Bagutta nel 1948, sia nell’adattamento di Maria Grazia Plos e Maurizio Zacchigna, sia nella produzione targata “Casa del Lavoratore Teatrale”.

Il testo teatrale, nell’adattamento di Maria Grazia Plos e Maurizio Zacchigna, focalizza l'attenzione sulla crescita emotiva e sessuale dei tre giovani protagonisti sullo sfondo di unʼItalia fascista entusiasta delle recenti conquiste africane. Lʼallestimento sul terrazzo della Società Triestina della Vela, che collima perfettamente con la storia, darà al pubblico lʼopportunità di vivere anche una forte esperienza sensoriale.

La storia narra di come  nellʼambiente sportivo, romantico ma crudo dei canottieri triestini e della vela, in cui vivono i tre giovani protagonisti, è abitato da adulti che avvolgono i ragazzi in un clima di relazioni torbide e violente nel quale non potrà che maturare una tragedia finale passionale quanto inutile. Pochi scrittori sono riusciti a trattare come Quarantotti Gambini il tema dell’adolescenza e dei primi turbamenti sessuali, dell’impasto fra innocenza, vergogna, senso di colpa e sfacciato piacere. Un libro importantissimo sia in ambito locale che nazionale, purtroppo fuori catalogo, che trova sulla scena una sua ideale destinazione.

La Casa del Lavoratore Teatrale, associazione culturale nata nel settembre 2012 e presentatasi alla stampa nel gennaio del 2013, sceglie come sua prima produzione di portare proprio da questa storia.

Nella postfazione del libro, edito da Sellerio, Tullio Kezich scrive: “Il libro si può considerare come una foto di gruppo scattata alla vigilia di una serie di catastrofi; ed è fatale chiedersi, arrivati alle pagine finali, che cosa accadrà dopo ai protagonisti e comprimari.” Da questo pretesto, ricorda Zacchigna anche regista, siamo partitiper la messa in scena. Si inizia, infatti,  con l’arrivo sul pontone di un Ario ormai adulto, reduce da chissà qualeesistenza trascorsa sotto il peso di una colpa della quale non si è mai sbarazzato. Ario adulto nutre forsela speranza di poter trovare, rievocando gli eventi, una personale catarsi liberatoria, e così comincia aricostruire la sua storia ad alta voce, come se si trovasse di fronte ad un’estrema giuria. La scena sipopola via via dei personaggi evocati in una chiave che passa dal naturalismo del feed-back di alcunescene alla totale astrattezza di altre, quelle appunto dove Ario adulto fa saltare la separazione temporaleche lo divide dai suoi fantasmi nella speranza di poter ricavare, da quel dialogo impossibile, delleragioni che diano finalmente un senso alla tragedia involontaria di cui fu l’artefice.

In scena: Massimiliano Borghesi, Elke Burul, Roberta Colacino, Adriano Giraldi, Maria Grazia Plos, Paola Saitta, Maurizio Zacchigna, Lorenzo Zuffi, Voce registrata di Guido Penne. Luogo di rappresentazione: Terrazza del Circolo della STV (Società Triestina della Vela) Molo Istria – Trieste Repliche in programma: 28 luglio replica gratuita ore 21, dal 29 luglio al 2 agosto repliche a pagamento sempre alle ore 21. Necessaria la prenotazione al 370 3252356

I biglietti per eventuali posti invenduti saranno a disposizione dalle ore 20.30 presso la biglietteria dello spettacolo (pontile Istria).

 

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Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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