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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

È morto il poeta e sacerdote don Domenico Zannier esponente di spicco della cultura friulana

È morto il poeta e sacerdote don Domenico Zannier esponente di spicco della cultura friulana

Udine - Don Domenico Zannier, sacerdote, intellettuale e poeta, esponente di rilievo della cultura friulana noto anche oltreconfine, è morto nella notte tra l’11 e il 12 gennaio a Majano (Ud) all’età di 86 anni. Era nato a Pontebba nel 1930.

Nel 2012 il sindaco di Udine Furio Honsell gli aveva conferito il sigillo della città e nel 2015 il presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini gli aveva assegnato la medaglia istituzionale dell’Ente.

Il sacerdote, conosciuto anche come Meni a Domeni Zannier o semplicemente pre Meni, era stato anche segnalato per la candidatura a Premio Nobel per la letteratura nel 1986 e nel 1987 da parte dell'Istituto di filologia romanza dell'Università di Salisburgo e da quello di letteratura comparata dell'Università di Innsbruck.

Era stoto ordinato sacerdote nel 1956 ed era stato direttore del settimanale diocesano udinese “La Vita Cattolica” dal 1975 al 1976.

Nel 1952 aveva fondato la Scuele libare furlane per l'insegnamento della lingua e della cultura friulana. Fu ideatore ed organizzatore del Festival della canzone friulana moderna (1959), della Sagra della villotta (1963) e della Sagra del canto cristiano friulano (1963).

Numerose le sue raccolte di poesie: “Les Culines Palides” e “Furlanie di Cil”, raccolti nel volume unico “I Dis dai Ciclamins”; poi ancora “L’Ancure te Natisse” e “I Dumblis Patriarcai”. I poemi “Crist Padan”, “Anilusi”(poema indiano), “Flor Pelegrin” e “Colomps di Etrurie”, “Gnat di Colomban”, “Fanis”, “Filii Petrae” (I Fis de Piere).

Questi poemi, per un totale di 48.541 versi, hanno dato alla letteratura friulana il primo vasto ciclo epico-storico di tutti i tempi.

Tra le sillogi liriche ricordiamo “Tal Gorc dal Soreli”, “De bande de vite”, “L’are dal Omp”, il poema mistico “Fevelade a Diu”, i poemetti “Cuintricjant Celest”, “Vilie Siriane”, “Tamugadi”, “Viac infinit“.

Ha composto l’apera “I Drams Lirics”, la tragedia “Un Oracul par Tebe”, il dramma storico “Il medili di Fuc”, il romanzo (il secondo della letteratura friulana) “La crete che no vai”.

L’ultima opera pubblicata è stata la raccolta di poesie “Cjavêi di Lûs”.

Tra i riconoscimenti, oltre alle medaglie degli Enti locali, ricordiamo tra gli altri il Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Premio Campidoglio d’Oro della Internationale Burckhardt Akademie, il Premio Tesaur per la poesia, il Premio Nadal Furlan di Buja, il Premio Friuli Aquila d’Oro, il Premio Castello Città di Udine, il Premio Grandi Friulani nel Mondo di Sedegliano.

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Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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